di Edoardo Blandino
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Finalmente una partita da Toro
di Edoardo Blandino
Doveva arrivare una vittoria ed una vittoria è arrivata: spettacolare, palpitante, all’ultimo secondo. È stata una partita da Toro, un match...
Doveva arrivare una vittoria ed una vittoria è arrivata: spettacolare, palpitante, all’ultimo secondo. È stata una partita da Toro, un match che ha racchiuso in 90 minuti tutta l’essenza granata. È iniziata maluccio la gara e già a metà del primo tempo si è visto come la sfortuna quest’anno si accanisca contro il Torino. Una punizione innocua è stata trasformata in clamoroso autogol da De Vezze con un intervento da Sagra dell’Orrore. Inevitabilmente le colpe ricadono sul centrocampista granata. Tuttavia più lo si riguarda e più ci si convince di quanto la Sfiga abbia dato una grossa mano: riprovandolo cento volte la palla non sarebbe mai entrata all’incrocio. Eppure, ieri sera, si è infilata proprio là, nel sette, dove Rubinho non sarebbe mai arrivato. Ad incorniciare il vantaggio biancorosso ci hanno pensato la traversa di Garofalo ed il palo di Stevanovic. Ieri sera non sembrava proprio giornata. Devono averlo pensato anche i giocatori durante il primo tempo, quando hanno cominciato a vagare sperduti per il campo con i nervi a fior di pelle. Poi è arrivato l’intervallo. Per una decina di minuti la squadra ha staccato la spina ed è scesa in campo con un altro spirito (e altri uomini). Uscito Stevanovic ed entrato Gasbarroni, il Toro ha cambiato faccia. Il fantasista italiano ha dato vivacità alla manovra ed ha permesso ai compagni di alzare il proprio baricentro. Tutti i granata sono cresciuti. Lerda ha azzeccato i cambi e con il doppio ariete Bianchi-Pellicori, l’attacco granata è diventato inarrestabile. E prima dello scadere è arrivata la doppia rete del capitano.
Ma di chi sono i meriti di questa vittoria? Per una volta si può finalmente lodare il gruppo intero. È difficile trovare un vero Uomo partita. Gasbarroni ha fatto cambiare marcia alla squadra, Lazarevic è stato inarrestabile per quasi 90 minuti, Bianchi ha segnato due gol, Di Cesare ha dato l’anima e Garofalo è stato un motorino instancabile sulla fascia. Tutti hanno contribuito a questo successo. È stata la Vittoria di tutti. Una vittoria sofferta che solo una squadra consapevole della propria forza può ottenere. Sotto di una rete a causa di un autogol, con un gioco spezzettato da continui falli e a pochi minuti dalla fine, sarebbe stato facile perdere la testa. Il Torino ci è andato vicino, eppure non lo ha fatto. Ci ha creduto fino in fondo. La squadra ha continuato a caricare a testa bassa, incurante del tempo che trascorreva. E quando Bianchi ha pareggiato su rigore qualcuno avrebbe potuto anche accontentarsi. Il Toro di ieri sera, però, la pensava in modo diverso. C’è stato appena il tempo di riprendere fiato che i granata hanno ricominciato a buttare palle in area. Bianchi e compagni non ci stavano: volevano la vittoria a tutti i costi. Al 93’ il Capitano li ha accontentati: 2-1 e 3 punti in saccoccia.
Durante la partita a più riprese la Maratona ha chiesto ai giocatori di mostrare gli attributi. I giocatori hanno recepito il messaggio e si sono messi a lottare come un vero giocatore del Toro deve fare. Ieri sera tutti i 14 scesi in campo hanno dimostrato di essere Uomini. Ecchissenefrega se qualcuno non ha raggiunto la sufficienza. A chiunque può capitare di sbagliare la partita. Ciò che è stato davvero importante è che tutti hanno subito forti fischi e tutti hanno reagito. Dal primo all’ultimo non sono rimasti a piangersi addosso e non sono rimasti schiacciati dalle pressioni di un’intera tifoseria. Hanno incassato le critiche e con una reazione d’orgoglio hanno risposto veementemente sul campo. Finalmente è stata una partita da Toro. Era ora.
(Foto: M. Dreosti)
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