di Edoardo Blandino
toro
Finalmente una (timida) reazione
di Edoardo Blandino
È finita male. Da Palermo si è tornati indietro un’altra volta con 0 punti guadagnati. Ormai non è più una novità ed era prevedibile che...
"È finita male. Da Palermo si è tornati indietro un’altra volta con 0 punti guadagnati. Ormai non è più una novità ed era prevedibile che Camolese non avesse la bacchetta magica per cambiare tutto di punto in bianco, però una speranza, nel profondo, ce l’avevano tutti. Purtroppo non è andata bene e per un tempo si è rivisto lo stesso identico Toro che si era “ammirato” in tutta la stagione: una squadra lenta, senza idee, imbolsita e assolutamente impalpabile. Insomma, cambiano gli allenatori, ma se i giocatori sono quelli c’è poco da fare. O forse no. In effetti qualche differenza si è vista. Poca cosa, a dire la verità, ma non per questo da sottovalutare. Nell’arco di tutto l’anno il Toro non aveva mai mostrato una vera voglia di vincere. Ogni volta che i granata incassavano gol la partita si poteva considerare chiusa, perché i giocatori non erano in grado di ribaltarla. Non mettendo la grinta in campo, o mostrandone davvero poca, diventava quasi impossibile raddrizzare un match. Ma anche quando è capitato che fosse il Torino a venire raggiunto dopo un iniziale vantaggio, mancava quel pizzico di cattiveria utile a invertire la rotta della partita e magari segnare un’altra rete. A Palermo non è stato così. I giocatori hanno avuto la colpa di scendere in campo nella ripresa troppo poco concentrati e sono stati subito schiacciati dalla foga agonistica dei rosanero. I padroni di casa hanno costretto gli avversari nella loro area fino al colpo di testa di Cavani per l’1-0. Ma a differenza delle altre volte, domenica pomeriggio, il Toro non si è abbandonato a sé stesso. I granata hanno provato inizialmente una timida reazione, che ha piano piano preso corpo con il passare dei minuti. Ma non solo: i giocatori di Camolese hanno guadagnato convinzione e in due occasioni sono andati molto vicino al pareggio. Amelia ha sventato il colpo di tacco di Ventola da pochi passi, mentre il palo ha negato la gioia ha Dzemaili. Certo, rimane il quesito sul perché il Torino abbia dovuto aspettare di incassare una rete per iniziare a giocare, ma forse la risposta è da ricercare altrove. Nella ripresa Camolese ha mandato in campo subito Gasbarroni, togliendo dal campo quel fantasma di Rosina, poi, dopo dieci minuti ha rinforzato l’attacco con l’ingresso di Ventola e i cambi sono stati senza dubbio azzeccati. Magari la reazione non era dovuta allo svantaggio, ma semplicemente all’inserimento di uomini in grado di dare qualcosa in più rispetto agli spenti compagni.
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