di Paolo Morelli
toro
Fisico e tattica
di Paolo Morelli
Quando cambia un allenatore, in genere cambia anche l'intero staff tecnico. Ma cambiare troppo, come insegna l'esperienza (granata soprattutto) non è mai un bene. Se con...
Quando cambia un allenatore, in genere cambia anche l'intero staff tecnico. Ma cambiare troppo, come insegna l'esperienza (granata soprattutto) non è mai un bene. Se con il ritorno di Camolese si sarebbe dovuta avvicendare anche tutta la truppa tecnica, a quel punto, oltre alla confusione, tra i giocatori sarebbe subentrata la disperazione. Camolese ha portato con sé solo il vice Antonio Cavallo, mantenere invece Gandini e Artico è stata una buona mossa. In primo luogo perché con Gandini, Matteo Sereni è tornato ai livelli straordinari della scorsa stagione. All'inizio di questo campionato pareva piuttosto sotto tono. Senza nulla togliere a Bisioli, il maggior rendimento è anche frutto del maggiore impegno del giocatore rispetto alle prime uscite. Peccato che Lippi continui a guardare verso Torino sempre sulla stessa sponda, che non è certo quella granata.Artico invece è il preparatore che più assisteva (e assiste) i giocatori durante gli allenamenti. Li conosce molto bene, uno per uno, ed ha con loro una certa confidenza, cosa che tornerà utile a Camolese per cementare ulteriormente il gruppo. Il tecnico granata ha detto ieri che non potrà - né dovrà - cambiare tutto, ma potrà solo «aggiungere». I tempi stretti gli permettono solo questo, e lo staff tecnico che già sa come muoversi è rimasto anche per consentirgli di sfruttare al meglio le poche partite a disposizione. Resta il problema degli infortuni, per i quali si iniziava a nutrire qualche dubbio sull'operato di Novellino, il quale - fino alla settimana scorsa -, ancora ammetteva: «dobbiamo rivedere i carichi di lavoro per i giocatori che devono recuperare». Vedremo se ora cambierà qualcosa in questo senso.Per ora, quello che probabilmente cambierà, potrebbe essere la disposizione tattica della squadra. Il mister di San Mauro predilige il 3-5-2, che a seconda degli esterni utilizzati può essere considerato un 5-3-2. Ma Novellino e De Biasi, nell'ultimo periodo, utilizzavano il 4-4-2. Passare dalla difesa "a quattro" alla difesa "a tre" è sempre un rischio ma, come spesso si dice, «chi non risica non rosica». Il Torino potrebbe quindi utilizzare una difesa a tre (gli interpreti ci sono). Ieri, in allenamento, si sono visti Dellafiore, Di Loreto e Pratali centrali, coadiuvati da due esterni (Colombo e Pisano). Non è detto che già a Palermo vedremo la difesa a tre, dipenderà dalle risposte che daranno i giocatori durante le sedute di allenamento. L'altra novità è rappresentata dai tanti cross in area che non vedevamo da un po'. Novellino optava per i lanci lunghi verso le punte, pratica che raramente ha dato i frutti sperati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Paolo Morelli
Quando cambia un allenatore, in genere cambia anche l'intero staff tecnico. Ma cambiare troppo, come insegna l'esperienza (granata soprattutto) non è mai un bene. Se con...
Quando cambia un allenatore, in genere cambia anche l'intero staff tecnico. Ma cambiare troppo, come insegna l'esperienza (granata soprattutto) non è mai un bene. Se con il ritorno di Camolese si sarebbe dovuta avvicendare anche tutta la truppa tecnica, a quel punto, oltre alla confusione, tra i giocatori sarebbe subentrata la disperazione. Camolese ha portato con sé solo il vice Antonio Cavallo, mantenere invece Gandini e Artico è stata una buona mossa. In primo luogo perché con Gandini, Matteo Sereni è tornato ai livelli straordinari della scorsa stagione. All'inizio di questo campionato pareva piuttosto sotto tono. Senza nulla togliere a Bisioli, il maggior rendimento è anche frutto del maggiore impegno del giocatore rispetto alle prime uscite. Peccato che Lippi continui a guardare verso Torino sempre sulla stessa sponda, che non è certo quella granata.Artico invece è il preparatore che più assisteva (e assiste) i giocatori durante gli allenamenti. Li conosce molto bene, uno per uno, ed ha con loro una certa confidenza, cosa che tornerà utile a Camolese per cementare ulteriormente il gruppo. Il tecnico granata ha detto ieri che non potrà - né dovrà - cambiare tutto, ma potrà solo «aggiungere». I tempi stretti gli permettono solo questo, e lo staff tecnico che già sa come muoversi è rimasto anche per consentirgli di sfruttare al meglio le poche partite a disposizione. Resta il problema degli infortuni, per i quali si iniziava a nutrire qualche dubbio sull'operato di Novellino, il quale - fino alla settimana scorsa -, ancora ammetteva: «dobbiamo rivedere i carichi di lavoro per i giocatori che devono recuperare». Vedremo se ora cambierà qualcosa in questo senso.Per ora, quello che probabilmente cambierà, potrebbe essere la disposizione tattica della squadra. Il mister di San Mauro predilige il 3-5-2, che a seconda degli esterni utilizzati può essere considerato un 5-3-2. Ma Novellino e De Biasi, nell'ultimo periodo, utilizzavano il 4-4-2. Passare dalla difesa "a quattro" alla difesa "a tre" è sempre un rischio ma, come spesso si dice, «chi non risica non rosica». Il Torino potrebbe quindi utilizzare una difesa a tre (gli interpreti ci sono). Ieri, in allenamento, si sono visti Dellafiore, Di Loreto e Pratali centrali, coadiuvati da due esterni (Colombo e Pisano). Non è detto che già a Palermo vedremo la difesa a tre, dipenderà dalle risposte che daranno i giocatori durante le sedute di allenamento. L'altra novità è rappresentata dai tanti cross in area che non vedevamo da un po'. Novellino optava per i lanci lunghi verso le punte, pratica che raramente ha dato i frutti sperati.
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