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Fontana (Gazzetta): “Il Toro è ancora da Europa. A Verona un test importante”

VERONA, ITALY - FEBRUARY 25:  Simone Calvano (L) of Hellas Verona competes with Andrea Bellotti (C) of Torino FC during the serie A match between Hellas Verona FC and Torino FC at Stadio Marc'Antonio Bentegodi on February 25, 2018 in Verona, Italy.  (Photo by Dino Panato/Getty Images)

Intervista / Il giornalista esperto dei veneti ci presenta la sfida del “Bentegodi” di domenica alle 12.30

Andrea Calderoni

Domenica alle 12.30 ultimo impegno del 2019 lontano dallo stadio “Grande Torino” per il Toro di Walter Mazzarri. L’appuntamento sarà tutt’altro che agevole: di fronte, infatti, ci sarà l’Hellas Verona di Ivan Juric. Per presentare la sfida Toro News si affida ad un giornalista che segue da vicino la formazione veneta, Matteo Fontana, corrispondente da Verona per la Gazzetta dello Sport.

Buongiorno Matteo, l’Hellas Verona è stata una delle squadre “sorpresa” di questo avvio di stagione. Come sta la squadra gialloblù in vista dell’impegno contro il Torino?

“Il Verona ha disputato una grande prima parte del campionato. Ha perso le ultime due contro due big della Serie A, come Roma e Atalanta, ma in entrambi i casi avrebbe meritato quanto meno un pareggio. Ha avuto motivi di rimpianto sia contro i giallorossi che contro i nerazzurri. Pertanto, domenica il Verona di Ivan Juric si presenterà contro il Torino rammaricato per l’andamento delle ultime uscite. La squadra, però, ha delle idee chiare e dei punti di forza”.

Quali?

“In primo luogo ha un’identità di gioco, che Juric ha cercato di trasmettere fin dagli albori della stagione. Il Verona è, poi, una formazione combattiva e battagliera che domenica vorrà certamente congedarsi con il sorriso dal suo pubblico”.

Tra gli anelli forti dell’Hellas 2019/2020 c’è sicuramente il centrocampo.

“Amrabat è stato fin qui la grande scoperta della stagione. Scovato al Brugge dagli osservatori del Verona, il giovane marocchino ha una straordinaria potenza fisica e ottime competenze tattiche. È un uomo d’ordine e non solo. Al suo fianco è tornato Veloso: uomo esperto e di grande classe. È un centrocampista molto affidabile e lo ha dimostrato nel corso dell’intera carriera. Altra alternativa in mediana è Pessina: bella scoperta di quest’annata. Arrivato in prestito dall’Atalanta, ha nel proprio bagaglio tecnica e intelligenza”.

Il Verona incassa pochi gol grazie al filtro del suo centrocampo, ma anche grazie alla solidità della propria difesa. È d’accordo?

“Sicuramente la retroguardia dell’Hellas è l’altro reparto che ha convinto. L’attacco, invece, ha faticato maggiormente, ma nelle ultime giornate Di Carmine ha segnato tre gol molto importanti”.

Parlando del Torino, pensava potesse rendere di più in questi primi quattro mesi e mezzo di stagione?

“Le vittorie con Genoa e Fiorentina hanno rimesso in asse i granata con quelle che devono essere le ambizioni. Naturalmente anche io mi attendevo un rendimento un po’ diverso, ma se fino ad un paio di settimane fa il Torino poteva essere considerato una delle principali delusioni della Serie A, oggi invece non è più così perché ha cambiato marcia. Secondo me, l’Europa League è ancora possibile, poiché la rosa granata è strutturata per restare in alto in classifica”.

Dove deve crescere la squadra di Walter Mazzarri?

“Fin qui non mi ha convinto dal punto di vista del gioco. Mazzarri non ha ancora trovato la quadratura, a differenza di Juric. Il modulo proposto con la Fiorentina potrebbe garantire qualche nuova garanzia, anche se nel finale i granata hanno rischiato un po’. Credo che a Verona sarà un bel test per il Toro per comprendere se ha imboccato veramente la strada giusta”.