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Foschi su Bianchi ”Cairo lo vuole”

Cairo e Foschi si erano imposti quindici giorni di silenzio post-retrocessione. Il presidente ha concesso qualche “strappo” ad un simile proposito, mentre per il direttore sportivo rispettare la consegna è...

Redazione Toro News

"Cairo e Foschi si erano imposti quindici giorni di silenzio post-retrocessione. Il presidente ha concesso qualche “strappo” ad un simile proposito, mentre per il direttore sportivo rispettare la consegna è stato assai più facile. Anche oggi, pur davanti ai microfoni, l’esperto uomo di fiducia del presidente ha opposto una qualche resistenza passiva, ma alcuni suoi messaggi, pur tra le righe sono comunque passati. Interrogato direttamente su David Di Michele, non si sbilancia; dichiara che il West Ham “non sembra voglia farlo rientrare nei propri piani”, ma non dimostra nemmeno molta intenzione di farlo tornare granata, perché “dipende soprattutto dallo spirito, dalla voglia di giocare qui, e di farlo in Serie B”.

"Discorso differente, invece, per quanto riguarda un altro attaccante: Rolando Bianchi. Questo il giudizio del ds: “E’ un signor attaccante, che ha patito per problemi fisici e non è entrato subito in forma, ma ha comunque realizzato 10 (in realtà 9, ndr) gol in campionato. Subito dopo la retrocessione, ha manifestato la voglia di restare, ma l’intenzione, a caldo, può proprio essere quella di dire “non ho soddisfatto tutte le aspettative, devo rifarmi”, poi a mente fredda si ragiona”. E riguardo al futuro? Il nuovo Toro potrà essere costruito intorno al suo centravanti? Foschi passa la palla proprio allo stesso Bianchi: “Sia chiara una cosa, ossia che se dovesse rimanere in granata lo sforzo non sarebbe suo; sarebbe del presidente. Perché certi sacrifici economici, in Serie B, valgono tanto. Ora dipende da lui, sapendo che c’è già il placet del presidente”.

"Il dirigente romagnolo prosegue illustrando più genericamente le linee-guida del proprio operare sul mercato: “Io non voglio far fallire Cairo. Anche se il Presidente è il primo a voler fare sacrifici per il bene del Toro”. Insomma, è sulla stessa lunghezza d’onda di Colantuono e del presidente: “Servirà gente motivata. Prima di scegliere se tenere o cedere un giocatore, dovremo capire bene la sua volontà”.Finale dedicato agli svincolati; come abbiamo anticipato nei giorni scorsi, l’intenzione di massima, non dichiarata apertamente è quella di non rinnovare: “Ci sono giocatori in scadenza di contratto che potranno fare le loro scelte. Sono professionisti esperti, sapranno guardarsi intorno. Poi, si potrà anche ritrovarsi a parlare, ma intanto sarà magari già passato del tempo, perché prima bisogna operare altri interventi specialmente in uscita”.