“Robe mai viste” avevamo intitolato l'editoriale di domenica scorsa. Non abbiamo utilizzato lo stesso titolo solo per evidenti ragioni di opportunità, ma avremmo potuto: avrebbe avuto lo stesso valore, ma per ragioni completamente opposte.Se non proprio “mai”, diciamo che sono più di vent'anni che non si vedono, cose come la grandinata di gol che si sono goduti ieri i tifosi granata; ma la partita che ha visto il Toro opposto al Gubbio ha proposto una quantità inconsueta di spunti (l'ha detto Ventura, "Una giornata che fa riflettere"), tanto da rendere più agevole soffermarcisi separatamente.Il ritorno del Toro. La squadra spaurita che si fece asfaltare dall'Hellas, e quella incapace e bloccata osservata a Castellammare, non ci sono più: c'é di nuovo il Toro, quello di Ventura, quello che vuole e sa giocare a calcio. Scacciate le paure, il timore che fosse morto e che non sarebbe più tornato: la squadra ha macinato gioco fin dal 1', creando molto, sprecando (nel primo tempo) come da sua recente tradizione. Ma c'é.Primo acquisto: Guberti. Ovvio che la domanda più frequente nella testa di molti sia una domanda retorica ed inutile, ossia “Dove sarebbe, il Toro, se ce l'avesse avuto con sé per tutto il campionato?”. Eh, chi lo sa. L'interrogativo dovrebbe però essere: “Dove potrà arrivare, il Toro, che ora ce lo avrà davvero?”. Ieri “Joga Bonito” é sembrato ancora più brillante e decisivo del brevissimo pre-infortunio. Non dimentichiamo, oltretuttto, quanto possa influire il morale sul rendimento di un giocatore...Secondo acquisto: Surraco. ...e il riferimento va proprio al tatuatissimo Juan Ignacio. Il surfer uruguagio, che ha iniziato la stagione tra varicella e acciacchi alle gambe, finora non ha fornito quasi nessun contributo; ora pare davvero essere tornato ai propri livelli, e -senza scordare mai la modestia tecnica degli avversari di ieri- non lesina corsa, guizzi e soprattutto cross in area. Quelli che brama, come l'aria che respira, Rolando Bianchi.Pasquato ed il contorno. Se non é un record, per il Torino, poco ci manca: secondo pallone toccato con la nuova maglia, gol. E' un ragazzo di 22 anni, che prima di fare qualsiasi cosa é già preso di mira dai suoi. Sì, dai suoi tifosi. Risponde mostrando una forza caratteriale che aveva già lasciato trasparire nei primi dialoghi con lui avuti; fa gol e, per non far mancare niente a questa incredibile giornata, regala pure un assist...di testa! Piccolo e sorridente, ma d'acciaio.L'ambiente in chiaroscuro. Altroché destabilizzato! Ventura mostra di possedere ancora intuizioni e coraggio che sembravano un po' appannati nelle scorse settimane, la squadra gioca divertendosi, il pubblico risponde applaudendo sempre, spazientendosi mai. La professionalità del mister, d'altronde, non é in discussione e non si fa toccare da un rinnovo contrattuale che, a questo punto, si aspettano tutti, ma proprio tutti.Il lato brutto dell'ambiente é quella piccola parte di pubblico che ha contestato un proprio giocatore, se n'é già parlato e quindi ci fermiamo qui, anche per non concedervi troppo spazio.Bianchi c'é. Inizia la propria partita (appena la terza da titolare nelle ultime dieci...) con grandissima voglia e buone cose; poi, però, rieccolo: un clamoroso gol mangiato. E allora temi che possa imboccare di nuovo un tunnel, magari lungo solo 90 minuti, di insicurezza e patimenti. Per diversi minuti (di cadute, proteste e poco altro) sembra sia davvero così. Poi, il capitano si scuote: tutta la sua potenza nell'affossare un avversario, tutta la sua tecnica nei movimenti successivi, tutta la sua perenne fame di gol nel metterla dentro. La caparbietà fatta gol
toro
Gioco, set e partita
“Robe mai viste” avevamo intitolato l'editoriale di domenica scorsa. Non abbiamo utilizzato lo stesso titolo solo per evidenti ragioni di opportunità, ma avremmo potuto: avrebbe avuto lo stesso valore, ma per ragioni...
Testacoda: vince...la coda. Sapendo che le dirette concorrenti Pescara e Verona erano impegnate rispettivamente contro terzultima ed ultima in classifica, ci si faceva poche illusioni sui possibili benefici, anche in caso di vittoria, di questa giornata di campionato. Invece accade che ne prendano 3 a testa, scatenando la festa all'Olimpico. Possibile dire che, alla luce di quanto accaduto su questi campi, anche il punto (non il modo in cui é arrivato) di sabato scorso acquisisca una nuova luce, la luce della saggezza di Ventura che, a conti fatti, ne sa comunque più di tutti noi?Il riposo dei giusti. Il Torino più debordante della stagione (anzi, degli ultimi anni) é tale senza il contributo di Iori e di Stevanovic. Controsenso? No: lo scrivevamo ieri, di come i granata dispongano di una panchina che gli altri non hanno. Come il Pescara: senza Immobile, non é la stessa cosa. Manuel e Alen sono gli eroi di due terzi di questa stagione, hanno contribuito in maniera enorme al primo posto del Toro: ma sono eroi stanchi, oggi. Altri ne stanno nascendo (che bravo Vives!) a dar loro il cambio, in attesa che tornino come erano prima.L'incredibile 24 Marzo ha regalato pure un'impresa inaspettata da parte della Primavera di Asta, falcidiata da infortuni e squalifiche su un organico già deboluccio, eppure capace di espugnare un campo che era inviolato da qualcosa come 30 partite. Se ne parlerà meglio in altra sede, ma certo quella é la ciliegiona su una torta che non ci si attendeva così grande e così dolce.
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