di Edoardo BlandinoGioventù o esperienza? Questo è il dilemma che dall’alba dei tempi affligge il calcio italiano, incline più a propendere per l’usato sicuro piuttosto che per la novità, probabilmente bella e brava, ma pur sempre un’incognita. All’estero non si fanno problemi a schierare titolari ragazzi appena maggiorenni, mentre qui, a 24 anni, sei considerato un giovane che sta maturando. Eppure di ragazzini terribili che ultimamente contendono il posto ai titolati colleghi se ne vedono sempre di più. Che la moda italiana stia cambiando? Può darsi. Certo è che sarebbe bene sempre essere pronti a tutte le evenienze, magari preparando un cocktail di sfrontatezza e certezza come è riuscito a fare De Biasi sulla sua fascia sinistra di difesa: da una parte i 27 anni Pisano e la piena maturità calcistica, dall’altra le 21 primavere di Rubin e la spensieratezza di chi sa di avere il futuro dalla propria parte. Da quando è arrivato in granata il titolare è sempre stato il terzino ex Palermo, ma all’epoca il suo attuale “rivale” era fuori per il grave infortunio al ginocchio sinistro. Ora che il giovane compagno si è ristabilito si è aperta una vera e propria competizione per stabilire chi sia il più idoneo a ricoprire quel ruolo stabilmente. Se si dovesse cedere alla tradizione tricolore non ci sarebbero dubbi sul titolare, ma fortunatamente non è un obbligo seguire le abitudini. Analizzando le caratteristiche salta subito all’occhio la grande differenza che in realtà i due giocatori hanno. Pisano garantisce continuità di rendimento, in fase difensiva copre molto e bene, ha un buon senso della posizione e le quasi 200 partite da professionista sono garanzia di esperienza. Difficilmente lo si vedrà sbagliare una partita, ma allo stesso tempo è improbabile che sfoderi delle prestazioni superlative. Rubin, invece, ha sorpreso piacevolmente tutti sin dai primi allenamenti in granata. Il lungo stop dovuto al grave infortunio è ormai un lontano ricordo e con l’aiuto dei compagni di squadra è migliorato notevolmente dal suo arrivo. Ha una grande facilità di corsa, sembra conoscere i giusti tempi di inserimento dalla difesa e non esita a spingersi avanti per supportare la manovra. Pecca ancora un po’ in fase di copertura e deve migliorare tecnicamente. E allora chi schierare? Ammesso che la sfortuna abbandoni la squadra e abbia finalmente smesso di tormentare i granata con infortuni vari, De Biasi avrà in questa stagione la fortuna di non dover scegliere fin da subito a chi affidare quel ruolo: avendo a disposizione due giocatori così diversi potrà fare di volta in volta, di partita in partita, di situazione in situazione la scelta più adatta.
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Gioventù ed esperienza: cocktail micidiale
di Edoardo Blandino
Gioventù o esperienza? Questo è il dilemma che dall’alba dei tempi affligge il calcio italiano, incline più a propendere per l’usato sicuro piuttosto che per la...
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