"Capitano granata, simbolo e bandiera del Torino nei passati cinque anni, Kamil Glik ha recentemente iniziato una nuova evventura sportiva con il Monaco. Da quando è approdato nel Principato francese, il ragazzo ha già segnato 7 reti e fornito 3 assist aiutando la compagine allenata da Jardim a raggiungere risultati incredibili in stagione. I monegaschi, infatti, comandano la Ligue1 davanti al PSG e sono i candidati più accreditati al titolo finale. Inoltre il Monaco ha recentemente staccato il pass per le semifinali di Champions League, partite nelle quali affronterà la Juventus di Massimiliano Allegri: partita che ha il sapore di derby per il polacco che ha parlato a tal proposito ai colleghi di Tuttosport. «Quando ho visto che ci avevano sorteggiato contro la Juve il cuore batteva più veloce. A Torino ho vissuto 5 anni splendidi, sono cresciuto come giocatore e come uomo. E’ normale che sia una partita speciale».
gazzanet
Glik non dimentica: “Contro la Juve porterò il mio cuore granata”
Il difensore polacco ha parlato ai colleghi di Tuttosport in merito alla prossima semifinale di Champions contro la Juventus
"L'ex capitano del Toro non ha mai interrotto i contatti con società e compagni: «Ho parlato con i compagni, mi ha chiamato il segretario Longo dopo il sorteggio, ma sono sempre in contatto con tutti da Petrachi al presidente, ho sentito tutti». Senza poi dimenticare il miglior "amuleto" contro la Juve: «Cosa mi porterò per quella partita? Basta il mio cuore. Un pezzo del mio cuore è granata...». Glik è poi tornato sulle polemiche scaturite dalla pubblicazione sul suo account Facebook della foto raffigurante il suo arcinoto intervento da rosso diretto su Giaccherini: «Le polemiche mi fanno ridere. Non volevo caricare la partita, né fare polemiche né provocare nessuno. Era solo un mio ricordo di questa sfida».
"Poi ancora qualche battuta sul prossimo derby e Superga: «Il derby lo vedremo sicuramente, ci aiuterà a preparare la sfida di ritorno. Il 4 maggio è una data importante non solo per i tifosi del Torino, ma per tutta l’Italia. E’ vero che ci sono tutti questi intrecci del destino: magari è un buon segnale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA