"Non saranno mesi facili, per Samuel Gustafson: il centrocampista, al secondo anno a Torino, in estate promesso sposo alla Pro Vercelli prima che l'affare saltasse nelle ultime ore di mercato, è rimasto in granata nonostante la folta concorrenza a centrocampo. Dal punto di vista numerico, il Torino necessitava di un centrocampista, e le difficoltà nel reperire un sostituto a fine mercato (con Donadoni che ha blindato Donsah al Bologna) hanno indotto Mihajlovic a richiedere la permanenza dello svedesino. Infortuni e squalifiche hanno poi aperto un appiglio per l'esordio stagionale di Gustafson, che è subentrato nelle partite contro la Sampdoria, contro la Juventus e contro il Verona.
toro
Gustafson, falsa partenza: lo svedese silenzioso in cerca d’identità
Focus / Il classe 1995 ha ha avuto qualche minuto, ma non è risultato utile alla causa. Non certo il modo giusto per far cambiare idea a Mihajlovic
"Il bilancio, ad oggi, pur considerando la consueta difficoltà di incidere in una partita già in corso (soprattutto una come il derby di due settimane fa), non è certo entusiasmente per l'ex Hacken, che non ha mai dato l'impressione di poter stupire Mihajlovic e rimettere in gioco il proprio nome nelle gerarchie del tecnico serbo.
"Anche contro il Verona, chiamato a rinforzare la mediana quando il risultato era ancora sul 2-0 per i granata, Gustafson è risultato poco cattivo e con poca personalità, esattamente l'opposto rispetto a quello che serviva ad una squadra che stava patendo la pressione avversaria. Tante palle perse e mai una giocata degna di nota, elementi che hanno contribuito - non da soli - al crollo granata nel finale. Interpellato sul punto nel post-partita, Mihajlovic l'ha ragionevolmente protetto: il momento della partita imponeva un maggior contributo da parte dei giocatori più esperti e non era Gustafson a poter tenere in piedi da solo un Toro pericolante, è stata la tesi del mister granata.
"Certamente la possibilità di giocare lontano da Torino, in una categoria inferiore, e raccogliere minutaggio ed esperienza sembra essere stata un'occasione persa per il centrocampista, che da qui in avanti, in allenamento e negli spezzoni di partita che gli saranno concessi, dovrà dimostrare di poter essere una scommessa azzeccata del diesse Petrachi, che l'acquistò appunto dalla Svezia nell'estate 2016, dandogli grande fiducia. Da gennaio in poi, l'ipotesi del prestito prenderà certamente quota. Fino ad allora, però, Gustafson deve giocarsi le sue carte a Torino, e dimostrare di poter aggredire la partita in una maniera diversa da quanto visto nelle ultime uscite, anche se venisse chiamato in causa per gli ultimi 20".
© RIPRODUZIONE RISERVATA