Il futuro del calcio italiano prevede qualche novità di rilievo: i diritti tv diventeranno collettivi, così il decreto è stato approvato alla Camera con 292 voti a favore, 146 astenuti e 4 contrari. Il Governo nei prossimi sei mesi dovrà varare la riforma, allo stesso la Lega Calcio dovrà, nello stesso arco di tempo, disegnare il quadro di come distribuire i proventi. In sintesi una quota del 50% dei diritti tv verrà divisa in modo equo tra tutte le società di calcio, mentre la restante metà sarà distribuita in base al bacino d’utenza e ai risultati sportivi. Una mossa che la dirigenza granata ha sempre ritenuto fondamentale per avere un campionato più competitivo e meno prevedibile.
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I diritti televisivi diventeranno collettivi
Il futuro del calcio italiano prevede qualche novità di rilievo: i diritti tv diventeranno collettivi, così il decreto è stato approvato alla Camera con 292 voti a favore, 146 astenuti e 4 contrari. Il...
"Intanto è stato confermato che ogni club potrà tesserare un solo giocatore extracomunitario. Il Consiglio federale ha anche deciso che i prossimi campionati di serie A e B dovrebbero partire il 25 e 26 agosto, con annessi già posticipi e anticipi, manca però ancora l’ufficialità sulle date, ma Matarrese, presidente di Lega, spingerà per questa data.
"Intanto si è chiusa a Roma la prima udienza del processo alla Gea. Si tornerà in aula il prossimo 10 e 12 luglio, dove verranno via, via sentiti tutti i testimoni, l’avvocato Giulia Bongiorno, che difende Alessandro Moggi, ha una lista di ben 250 persone pronte a testimoniare. Il processo vero e proprio con la sfilata dei testimoni dovrebbe cominciare però da ottobre. Gli imputati, ricordiamo, sono Luciano e Alessandro Moggi, Davide Lippi, Pasquale Gallo, Franco Zavaglia e Francesco Ceravolo, l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata all'illecita concorrenza con minacce e violenza. Nessuno degli imputati si è presentato in aula.
"Erano invece presenti per la parte civile la Federcalcio, rappresentata dall'avvocato Tito Lucrezio Milella e i procuratori Claudio Orlandini e Stefano Antonelli, quest’ultimo ha recentemente lasciato il vecchio incarico da quando è diventato amministratore delegato del Torino Fc. Nell'inchiesta erano stati coinvolti inizialmente anche Chiara Geronzi, Tommaso Cellini e Giuseppe De Mita, tutti legati alla Gea, ma le loro posizioni sono state in seguito archiviate.
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