di Alessandro Salvatico
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I dolori del giovane Ale
di Alessandro Salvatico
Ha comprato casa da poco, Alessandro. Una casa bellissima, in pieno centro, come piace a lui. Perché a lui, Rosina, Torino ed il suo centro piacciono tantissimo, si è...
"Ha comprato casa da poco, Alessandro. Una casa bellissima, in pieno centro, come piace a lui. Perché a lui, Rosina, Torino ed il suo centro piacciono tantissimo, si è innamorato della città forse ancora prima che della maglia che porta da quattro anni. E se un calciatore è prima di tutto un uomo, anzi un ragazzo nel suo caso, questi elementi pesano nelle scelte personali, eccome: affetti, amici, vita, tutti nella città dove il ragazzo è cresciuto, maturato.
"Ma gli affetti sono in declino, ormai da tempo. L’amore della tifoseria per il “piccolo principe” è scemato, ed il calo è ricambiato. Non è utile operare un elenco degli elementi di crisi che si sono insinuati nel rapporto che fu d’amore tra il giocatore e la curva, ma ci sono stati, numerosi, e tutti li conoscono. Due anni fa, all’atto del rinnovo (e adeguamento) del contratto concesso da Cairo tra il gaudio popolare, nessuno avrebbe immaginato un epilogo come quello che si profila in questi giorni: Torino in B, Rosina -contestato perfino a Superga e in Trentino- in procinto di partire per la Russia.
"Il calcio sorprende, niente è definitivo, e i ragazzi che hanno la maturità per sapere quanto è effimero il successo se la cavano meglio degli altri. L’affetto ha travolto Alessandro, chissà che non l’abbia fatto sentire ormai al sicuro dal fallimento (sportivo). Verrebbe da pensarlo, perché gli insuccessi hanno sorpreso lui per primo: non sapeva spiegarsi il perché non gli riuscivano più le cose che sapeva fare, e questo non faceva che aumentarne gli impacci, in un circolo vizioso.Memori del talento che tante volte fece vedere (e che fu decisivo per una promozione ed una salvezza), russi e tedeschi hanno deciso: vogliono rilanciarlo.
"Dopo lo Schalke 04, è lo Stoccarda la formazione teutonica a dirsi interessata a chi fu Rosinaldo. Ma ad essersi fatta davvero avanti, finora, è lo Zenit. La società di San Pietroburgo dispone di una discreta quantità di milioni russi, e vuole darni alcuni al Torino ed altri al fantasista calabrese per portarlo nel loro grande freddo. Cairo, qualche settimana fa, ha fissato il prezzo in 7 milioni; ora si parla addirittura di 10, ma la prima richiesta potrebbe essere quella che gli ex-detentori della Coppa Uefa sono pronti ad accontentare. Il giocatore, che oggi percepisce poco meno di un milione di euro l’anno, vedrebbe il suo ingaggio crescere sensibilmente, e garantito per quattro anni.
"E, quindi, ci pensa. Dopo aver respinto le primissime avances tedesche, il numero 10, privato della fascia di capitano dal tecnico Colantuono, riflette sull’opportunità di lasciare un ambiente in cui, nonostante tutto, sta bene, per abbracciare una nuova avventura, liberandosi dai quintali di scorie accumulati sulle spalle. Il presidente, anch’egli colpito dal calo di affetto verso il ragazzo su cui ne riversò tanto, è pronto ad accettare una soluzione che potrebbe garantire ossigeno alle casse ma che soprattutto potrebbe fare, per prima cosa, il bene dello stesso Alessandro Rosina.
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