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I figli della serva

di Massimo Marengo *

 

Nel grande rammarico per la mancata vittoria di ieri contro il Chievo e nel corposo “mea culpa” dei giocatori e del tecnico con...

Redazione Toro News

"di Massimo Marengo *

"Nel grande rammarico per la mancata vittoria di ieri contro il Chievo e nel corposo “mea culpa” dei giocatori e del tecnico con annesso filotto di “Pater, Ave e Gloria” in ginocchio sul confessionale, non posso comunque evitare di rimarcare l’incredibile prestazione dell’arbitro Trefoloni. Nel gioco delle percentuali, penso si possa tranquillamente affermare che il direttore di gara ha condizionato il risultato della partita per un buon 70%. Il restante 30% l’hanno fatto alcune giocate sciagurate, disattenzioni assortite, teste nelle nuvole anziché in campo e la discutibile sostituzione di Rosina che ha tolto profondità alla squadra e rianimato i veronesi quando probabilmente si stavano già rassegnando al peggio. Ma, a giochi fatti, ritengo che il vero protagonista del match sia stato l’ineffabile Sig.Trefoloni: il risultato è figlio suo ed il match è stato largamente condizionato dalle sue personalissime interpretazioni del regolamento. Già nel primo tempo ha permesso il gioco duro del Chievo senza ammonizioni. Almeno 4 entrate da tergo su Stellone, su Diana ed una su Rosina a metà campo urlano ancora vendetta. In più un macroscopico rigore negato a Stellone: ho visto io stesso dalla tribuna il calcione da dietro e la maglia che si allungava a dismisura. Nella ripresa, due rigori negati al Toro: un altro su Stellone (si è sentito il colpo del calcione dagli spalti) ed uno clamoroso su Colombo nel recupero. Quest’ultimo, visto proprio sotto il settore di tribuna adiacente alla Maratona, è un’episodio a mio modesto parere scandaloso. Nel mezzo il gol del Chievo, assolutamente irregolare in quanto Pellissier ostacola la visuale di Sereni in posizione di fuorigioco attivo. A noi fu annullato un gol di Rubin contro il Cagliari per una posizione di Bianchi molto simile a quella del ragazzo ex Fila. Ebbene, le varie Tv e notiziari sportivi non hanno considerato quasi nulla. Insomma, ancora una volta ci è stato ricordato il nostro vero status: quello di figli della serva. Ma non voglio cedere alla rassegnazione e voglio, con tutti voi fratelli granata, ribellarmi a questa predestinazione. Mancano ancora 15 partite, nulla è perduto e può ancora accadere tutto ed il contrario di tutto. Crediamoci: allineati e coperti. Concentrati, positivi nell’animo e grintosi. Mettiamo il derby nel mirino, è vicino: potrà essere la svolta del nostro campionato.E ricordate: pensare positivo porta bene e non costa nulla!