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I nuovi idoli granata

Il tifoso sogna, è la cosa più bella del calcio, potersi identificare in un campione amato per trovare l’illusione della leggerezza, fuori dai soliti eventi quotidiani.

Crollati i...

Redazione Toro News

"Il tifoso sogna, è la cosa più bella del calcio, potersi identificare in un campione amato per trovare l’illusione della leggerezza, fuori dai soliti eventi quotidiani.

"Crollati i miti del vecchio Torino Calcio, tra i quali spiccava il biondino, ovvero il ribattezzato Giuda, tale Federico Balzaretti, che fece strage di cuori femminili, stanno arrivando alla ribalta i nuovi giocatori della squadra rinata dalle ceneri passate.

"Chi mantiene la continuità d’affetto è Jimmy Alberto Fontana che è stato il primo a sposare il nuovo Toro, ad occhi chiusi, prima ancora di sapere che ci sarebbe stato Cairo alla guida. Jimmy è speciale, si occupa da sempre di solidarietà e non manca mai ad un incontro tra i tifosi perché lui stesso ne fa parte. Ad Alberto auguriamo che trovi finalmente spazio almeno in panchina, perché al di là del facile buonismo, rimane un portiere che vuole ancora giocarsi le proprie chance.

"Il giocatore che principalmente è entrato nel cuore della tifoseria è Roberto Muzzi, decretato da tutti come l’emblema del vero giocatore da Toro, mai domo, volenteroso fino a sputare il sangue per la causa. Nessuno avrebbe scommesso su di lui quando è arrivato, invece Cairo il colpaccio lo fece proprio a fine mercato estivo, prolungato per l’occasione viste le note vicende societarie. Si attende lo stesso intuito per il botto di gennaio.

"A seguire si sale da Roma a Pisa per trovare Jacopo Balestri, un altro che si è subito integrato nella mentalità granata, è estroso, aperto, gioviale e soprattutto in campo non molla mai, su e giù per le fasce senza mai perdere la concentrazione. Piace alle donne ed è stato votato come il più bello del gruppo, la preferenza va dalle sedicenni alle cinquantenni.

"Risalendo da Pisa si arriva a Parma, dove troviamo Alessandro Rosina, calabrese di nascita, ma parmense d’adozione, dove è riuscito a prendere uno spiccato accento emiliano. Alessandro è chiamato il “Puffo” per la sua bassa statura, che gli permette di intrufolarsi in mezzo agli avversari per portargli via la palla senza che questi se ne accorgano. A livello di prestazione ci si aspetta qualcosa in più da lui, ma se verrà riscattato a giugno il futuro è suo, visto che ha solo ventun anni. Nonostante non sia un adone piace alle ragazzine, qui la media scende sotto i vent’anni, è il più gettonato per la firma autografi, dove non si tira mai indietro. Risalendo troviamo due “oriundi” piemontesi, Fantini e Nicola, che non possiedono piedi raffinati, ma sanno dettare i tempi in campo e portare armonia nello spogliatoio. Nicola è lo spregiudicato del gruppo, loquace e pieno di vita, tiene tutti su di morale.

"A chiudere il cerchio resta mister Gianni De Biasi, considerato raffinato e colto. Piace anch’egli al pubblico femminile, diciamo alle signore ultra trentenni, soprattutto è un personaggio con i cosiddetti attributi e sa valutare bene le persone e scegliersi i collaboratori. La forza di questo Toro appena rinato è in gran parte opera sua, della grande passione che ha messo in un progetto che sente suo nel cuore come nel cervello.

"Che dire di Cairo? E’ riuscito a moltiplicare i tifosi allo stadio e ad Orbassano, ha riportato entusiasmo e voglia di Toro, insomma erano secoli che non si credeva più ai miracoli, Papa Urbano I è riuscito anche in questa impresa.