di Edoardo Blandino
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Il 4-4-2 di Novellino non paga
di Edoardo Blandino
Quando finalmente Novellino contro il Genoa ha schierato il suo 4-4-2, i tifosi avranno pensato: “Era ora!”. Il Mister di Montemarano è famoso per essere...
Quando finalmente Novellino contro il Genoa ha schierato il suo 4-4-2, i tifosi avranno pensato: “Era ora!”. Il Mister di Montemarano è famoso per essere affezionato a questo modulo che tante soddisfazioni gli ha dato in passato e per cui più volte si è dispiaciuto di non avere i giocatori giusti per mettere in campo. Ieri, però, ha deciso di provarci, a dispetto dei senatori della squadra e a dispetto della critica: Lazetic in fascia al posto di Rosina in panchina, seduto vicino a Barone con Recoba e Di Michele davanti. Dall’altro lato un Genoa confermatissimo che adotta il solito 3-4-3 con Fabiano e Rossi esterni che aiutano in fase difensiva e si propongono quando la squadra attacca.Il 4-4-2 di Novellino non funziona fin da subito e si vede: in campo giocano solo i Grifoni, che si trovano a memoria giocando in maniera armonica e muovendosi con l’autorità di chi sa cosa deve fare. Leon è una spina nel fianco continua con i suoi tagli per ricevere il passaggio alle spalle dei centrocampisti e poi puntare la porta con accelerazioni brucianti. I granata sono tutto il contrario, corrono tanto ma disuniti, l’equilibrio che dovrebbe garantire il modulo proposto dal mister non si vede, gli esterni non spingono abbastanza e le sovrapposizioni non sono frequenti. Di Michele è troppo isolato e non è adatto a giocare come prima punta, Recoba sembra un’entità vagante per il campo senza una posizione precisa e si nota solo al 34’ quando si becca un giallo per proteste che gli farà saltare la gara contro l’Inter. La squadra arranca faticosamente per arrivare nella trequarti avversaria e poi spesso parte un lancio tanto inutile quanto impreciso per le punte. Insomma un brutto Toro nel primo tempo. Ma il peggio doveva ancora venire: dopo una prima frazione così così nella ripresa accade il patatrac. Fuori subito Recoba e dentro Ventola, sperando almeno di vincere qualche contrasto aereo, ma nonostante il suo ingresso i granata continuano ad essere impacciati, confusi, senza idee e completamente inesistenti in attacco. Gasperini arretra Sculli sulla linea dei centrocampisti al posto di Fabiano che esce per Di Vaio. L’ingresso dell’ex giocatore del Monaco conferisce rapidità al reparto avanzato rossoblu e manda completamente in crisi la difesa granata. Il Genoa è una squadra matura e consapevole delle proprie capacità, gioca senza timore e buca facilmente gli avversari. Il clamoroso gol sbagliato da Leon al 6’ è solo un’avvisaglia per il vantaggio segnato proprio dal neo entrato Di Vaio. Gli ospiti cercano una timida reazione, ma è di nuovo il Genoa ad andare in rete, questa volta con il capocannoniere Borriello. Al 21’ Novellino abbandona l’idea del 4-4-2 e mette Rosina per Lazetic tornando al 4-3-2-1, ma è tardi perché tre minuti dopo Sculli chiude la partita segnando il terzo gol. Solo le prodezze di Fontana e l’imprecisione sotto porta dei padroni di casa impediscono un risultato più pesante.
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