di Elisa Vescovi
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Il baratro, la risalita
di Elisa Vescovi
Il campionato si è concluso nel peggiore dei modi: il Toro è retrocesso in serie B. La sconfitta per 3 a 2 in casa della Roma, e soprattutto la prevedibile vittoria casalinga del Bologna contro un Catania inoffensivo, hanno decretato il verdetto inappellabile per la squadra di Camolese. Finisce così una stagione disastrosa, cominciata con ben altre aspettative (il traguardo di una salvezza tranquilla non sembrava così irrealistico a inizio campionato). Il presidente Urbano Cairo ha già dichiarato che ricostruirà una rosa che permetta al Toro di ritornare al più presto nella massima serie, ma intanto i tifosi, ormai da anni abituati a delusioni, devono ancora sopportare una stagione nella cadetteria con tutti gli svantaggi e le frustrazioni che questo comporterà come ad esempio il “disagio” per cui le partite verranno disputate di sabato, l'eventualità degli imprevedibili play off, avversarie poco blasonate (Gallipoli e Frosinone fra quelle più citate) e il timore fondato di veder partire i pezzi più pregiati della squadra per “fare cassa”.In settimana l'argomento più dibattuto è stato quello dell'allenatore per l'anno prossimo: sembra infatti improbabile il rinnovo di Camolese. Nomi importanti accostati alla panchina granata se ne sono fatti tanti (Zenga, Delio Rossi, Mazzarri su tutti) come anche nomi di esordienti (Beretta, Gustinetti, Lerda), è trapelato anche il nome di Colantuono (che avrebbe ottimi rapporti con il ds Foschi). E proprio su Foschi si è concentrata l'attenzione; si è discusso molto sulla sua riconferma o dipartita, ma Foschi è stato confermato più volte, e questo non può che essere un segno di buon auspicio per i supporter granata.
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