"Guardi Toro-Lecce e non sai cosa pensare. Anzi lo sai. Pensi sempre alla solita cosa e ti fai divorare dalla curiosità per quel che sarà. Ovvero, il Toro ad oggi è fuori categoria per la B, ma la A è diversa, nel bene o nel male. A tratti, il gioco espresso nel 4-2 al Lecce è stato notevolissimo.
toro
Il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno?
Guardi Toro-Lecce e non sai cosa pensare. Anzi lo sai. Pensi sempre...
L'utilizzo di Bianchi come centravanti è la prima novità. No, non c'è un errore.
Questo Bianchi è fondamentale nel gioco di Ventura, quello dell'anno scorso no, quasi la telepatia si fosse impossessata dei due con un anno di ritardo.
Poco male. Il gioco collettivo d'attacco ha vissuto sulla buona vena di quasi tutti gli interpreti e sull'equivoco tattico lerdiano, che ha accettato sempre la parità numerica tra la sua difesa e l'attacco granata (finendo tritato).
Le note più positive, bomber a parte, sono rappresentate da Alessandro Sgrigna - gol, autogol propiziato e devastante tra le linee complice l'ex mister granata - Mario Santana e Alen Stevanovic.
L'argentino ha recuperato efficienza fisica, punta l'uomo con discreta continuità e s'accentra: sinonimo di fiducia. Il serbo, invece, s'è acceso al 60' quando è stato dirottato a destra. Con due sgasate ha innescato il palo dello stesso Santana e il gol di Bianchi.
Come dire, fino a qui tutto bene. Peccato che l'analisi vada decontestualizzata. Il Lecce è parso piuttosto kamikaze nell'impostazione ed è squadra di B, a tratti piuttosto distratta da altro (calcioscommesse) e ci mancherebbe...
La curiosità di cui vi dicevamo starà nel vedere finalmente il Toro contro le parigrado, perchè specie in difesa, a sinistra, ancora non ci siamo. Masiello può essere il ricambio, non il titolare e stasera contro Falco s'è capito distintamente perchè.
Il dubbio più grande, però, è soprattutto legato all'equilibrio: potranno due centrocampisti sopportare tutto il filtro? Risposta: no. Ma probabilmente stasera le consegne non erano troppo stringenti per i vari Stevanovic e Verdi e, a causa di questa indicazione, s'è visto qualche rischio di troppo.
Buon Toro, ma la serie A sarà un'altra cosa in tutti i sensi.
(foto Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Guardi Toro-Lecce e non sai cosa pensare. Anzi lo sai. Pensi sempre...
L'utilizzo di Bianchi come centravanti è la prima novità. No, non c'è un errore.
Questo Bianchi è fondamentale nel gioco di Ventura, quello dell'anno scorso no, quasi la telepatia si fosse impossessata dei due con un anno di ritardo.
Poco male. Il gioco collettivo d'attacco ha vissuto sulla buona vena di quasi tutti gli interpreti e sull'equivoco tattico lerdiano, che ha accettato sempre la parità numerica tra la sua difesa e l'attacco granata (finendo tritato).
Le note più positive, bomber a parte, sono rappresentate da Alessandro Sgrigna - gol, autogol propiziato e devastante tra le linee complice l'ex mister granata - Mario Santana e Alen Stevanovic.
L'argentino ha recuperato efficienza fisica, punta l'uomo con discreta continuità e s'accentra: sinonimo di fiducia. Il serbo, invece, s'è acceso al 60' quando è stato dirottato a destra. Con due sgasate ha innescato il palo dello stesso Santana e il gol di Bianchi.
Come dire, fino a qui tutto bene. Peccato che l'analisi vada decontestualizzata. Il Lecce è parso piuttosto kamikaze nell'impostazione ed è squadra di B, a tratti piuttosto distratta da altro (calcioscommesse) e ci mancherebbe...
La curiosità di cui vi dicevamo starà nel vedere finalmente il Toro contro le parigrado, perchè specie in difesa, a sinistra, ancora non ci siamo. Masiello può essere il ricambio, non il titolare e stasera contro Falco s'è capito distintamente perchè.
Il dubbio più grande, però, è soprattutto legato all'equilibrio: potranno due centrocampisti sopportare tutto il filtro? Risposta: no. Ma probabilmente stasera le consegne non erano troppo stringenti per i vari Stevanovic e Verdi e, a causa di questa indicazione, s'è visto qualche rischio di troppo.
Buon Toro, ma la serie A sarà un'altra cosa in tutti i sensi.
(foto Dreosti)
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