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Il Bologna si presenta con tanti ex granata

Anni fa la sfida Bologna–Torino in serie A era ritenuta una classica, due società dal sapore antico, che rappresentavano le rispettive città nel calcio. Entrambe hanno vissuto anni travagliati, con i...

Redazione Toro News

"Anni fa la sfida Bologna–Torino in serie A era ritenuta una classica, due società dal sapore antico, che rappresentavano le rispettive città nel calcio. Entrambe hanno vissuto anni travagliati, con i felsinei che prima dei granata hanno subito il fallimento, sono rinati, ma poi dopo Gazzoni hanno nuovamente cambiato dirigenza e adesso si ritrovano con Cazzola, patron del Motorshow e si diceva, tempo fa, interessato al Lingotto. I giochi tra le parti si incrociano a più livelli se è vero, come si è detto nel recente passato, che Cairo avrebbe cercato di acquistare prima del Toro proprio la società rossoblu emiliana.

"Venendo al presente il Bologna è una squadra che pulsa di granata grazie al passato importante di alcuni suoi personaggi, in primis quel Renato Zaccarelli che ha avuto una vita prestata al Toro. Prima entrò nelle giovanili, poi divenne l’elegante numero dieci della squadra dello scudetto 1975/76, infine dirigente e per qualche momento anche allenatore. Fu lui in coppia con Giacomo Ferri ad aver dovuto subire l’onta della retrocessione tre anni fa, dopo gli esoneri di Camolese e la fallimentare gestione di Ulivieri. Probabilmente ha risentito del peso della retrocessione e in questo sciagurato 2005 appena lasciato alle spalle Zaccarelli è colui che ha vinto i playoff portando la squadra in A. Il trionfo è durato poco, Zac ha sofferto fino all’ultimo il fallimento del “suo” Torino, al punto da voler staccare con il calcio e dire no alla proposta di Cairo che lo incontrò un giorno in Via Garibaldi e gli propose un posto da dirigente. Quando l’ex responsabile dell’area tecnica granata rientrò dalle vacanze Cairo ormai aveva deciso per altre persone e Zac, dopo essere tornato al Delle Alpi per qualche tempo (unico dirigente della passata gestione a non subire critiche dai tifosi) accettò le avance del Bologna perché vivere senza calcio per lui era impossibile.

"A gennaio proprio per seguire il suo ex dirigente/allenatore Massimo Marazzina ha abbandonato Siena per vestire la maglia dei rossoblu, dove ancora non è riuscito ad inserirsi nel modo giusto. L’ex centravanti di Roma e Chievo al Toro è rimasto solo un anno eppure ha atteso fino all’ultimo che Cairo potesse rilevare il club per potervi giocare, ma alla fine accettò il Siena perché i tempi si prolungavano e lui, da professionista, aveva necessità di trovare una giusta sistemazione.

"Un altro vecchio cuore granata, nel vero senso della parola, è Luca Mezzano, torinese, cresciuto nel vivaio, con molti anni di militanza in prima squadra dove ne è stato capitano per un certo periodo.

"Anche l’attuale tecnico del Bologna Andrea Mandorlini, che è subentrato proprio a Ulivieri, ha un bel passato nelle giovanili granata, dove era già un promettente difensore. Da Mandorlini allenatore forse ci si aspettava di più per come erano stati folgoranti i suoi inizi allo Spezia, a Bologna cerca il suo rilancio definitivo