Nello strano mondo del Torino può anche accadere che un allenatore che nella stagione precedente non era stato in grado di dare nemmeno la parvenza di un bel gioco sulle sponde del Po, a distanza di qualche mese, ma alla guida di un’altra squadra, riesca ad impartire lezioni di calcio proprio all’allenatore che lo ha battuto con pieno merito due volte su due l’anno prima (una delle quali pagata anche con il temporaneo esonero) e che lo ha sostituito sulla stessa panchina in estate in nome di una insolita vocazione al bel gioco. Almeno così è sembrato per un quarto di partita durante il quale i giocatori di Colantuono sembravano provenire da un’altra categoria mentre quelli di Lerda apparivano come intimoriti agnellini pronti a recitare il ruolo di vittime sacrificali, immolati sull’altare delle figuracce da censurare (e vietare rigorosamente ai ragazzini che sognano un futuro da calciatori) come quella nella quale incappava D’Ambrosio in occasione del gol di Padoin. La topica del terzino, evidentemente in giornata no, non era però isolata giacché il reparto difensivo granata, con la gentile collaborazione dei centrocampisti, assomigliava a più riprese a quel tonno che si taglia con un grissino ad ogni tentativo orobico. E fortuna voleva che i bergamaschi sceglievano di interpretare il ruolo del gigante buono non infierendo su un Toro che appariva già matato. Poi Sgrigna, ad un tratto, vedeva rosso (lo avrebbe rivisto poi a partita finita) ed incornava la Dea bergamasca dando vita ad una storia diversa nella quale la bilancia del gioco e delle occasioni ritrovava un equilibrio che meglio si conviene tra chi siede allo stesso banchetto di aspiranti pretendenti allo stesso obiettivo in qualità di invitato. Fino allo stinco sciagurato dell’esordiente Cofie che sparigliava ancora una volta le carte lasciando l’ultimo brindisi a Colantuono. Morale: per tre quarti di partita i granata non hanno demeritato ma hanno pagato la loro mollezza caratteriale lasciando tre punti ad una diretta concorrente (anche se finora la classifica dice altro) e perdendo altri pezzi in difesa (Pratali) in vista del ravvicinato impegno infrasettimanale contro il Vicenza contro cui mancherà anche l’atteso ex Sgrigna.
toro
Il Borsino granata
Nello strano mondo del Torino pu
(Foto Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA