di Carlo Quaranta
toro
Il borsino granata
di Carlo Quaranta
Ancora una settimana. Come nelle stagioni 2004/05 e 2005/06. Corsi e ricorsi storici che indicano come per i colori granata la strada per la gloria sia sempre irta di...
"Ancora una settimana. Come nelle stagioni 2004/05 e 2005/06. Corsi e ricorsi storici che indicano come per i colori granata la strada per la gloria sia sempre irta di difficoltà e passi tra mille sofferenze e tribolazioni. Intanto il Sassuolo è stato superato grazie alle giocate di Scaglia e del capitano goleador Bianchi (erede di Ferrante anche nei numeri ed intorno al quale ci auguriamo sia costruito il Toro del domani). Ma anche grazie alle scelte della panchina che ha azzeccato le mosse giuste sia all’inizio che in corsa: coraggiosa ma vincente la scelta di rinunciare all’esperienza di Antonelli e Gasbarroni sulle fasce in luogo dei giovani Scaglia e Statela sin dall’inizio. E grazie soprattutto alla forza di un gruppo che si è rigenerato con le scelte di Petrachi e si è stretto attorno alle figure più rappresentative dello spogliatoio plasmato dal tecnico romano e dai suoi collaboratori, Giacomo Ferri in primis. Un gruppo che sta dimostrando di avere qualità tecniche e morali degne del dna granata ed una convinzione ed una condizione che appaiono incoraggianti e crescenti in vista della doppia finale contro il Brescia, una squadra indicata da molti (ed anche dal sottoscritto) come la più forte e quella con la rosa meglio organizzata per questa categoria: si partirà già in salita - poiché le rondinelle partono da posizione privilegiata ed hanno ottenuto 4 punti contro i granata quest’anno - ma se l’entusiasmo, la determinazione e la condizione dimostrata ieri per 96’ sarà la stessa neanche quest’impresa sarà preclusa. Nella consapevolezza che finora è stato fatto tanto ma non è stato fatto ancora niente: il bello viene adesso!
"CHI SALE
"SCAGLIA gode di una serata di luminosa ispirazione: a destra fa male subito ai modenesi col suo sinistro a giro, a sinistra imbecca Bianchi per il secondo sorpasso e coglie un palo con un tiro da calcetto. Sta uscendo fuori in questo finale di stagione e la condizione gli regala convinzione.
"BIANCHI non era sazio dopo i 24 gol in campionato come non lo era dopo il gol dell’andata: voleva segnare quello decisivo per l’accesso alla finale e così è stato. Per fortuna non è sazio neanche adesso ed ha già messo il Brescia nel mirino. Trascinatore fondamentale anche per grinta (vedere per credere la reazione su Donazzan dopo un fallo che gli costa un giallo, speriamo non pesante).
"GENEVIER quando può agire più liberamente dimostra in modo cristallino tutte le sue qualità disimpegnandosi con efficacia ed eleganza in mezzo al campo e cercando giocate intelligenti e semplici al tempo stesso. E non lesina certo impegno andando ad aiutare i propri compagni con utili raddoppi.
"GAROFALO un rientro senz’altro positivo sebbene ovviamente il suo stato di forma non sia ai suoi livelli migliori e non potrebbe essere così dal momento che rientrava dopo un lungo infortunio. Perde qualche pallone e consente a Consolini e Fusani di imperversare sulla sua fascia ma si rivela tatticamente utile sbrogliando intricate matasse e spendendo un giallo per fermare un’azione pericolosa avversaria.
"OGBONNA anche lui rientra dall’infortunio giusto in tempo per essere protagonista di quest’impresa ed uscendo tra gli applausi convinti dell’intero popolo granata. Anche lui si fa sorprendere nell’azione del gol ma in evidente concorso di colpa con l’intero pacchetto difensivo e nel finale è più volte decisivo.
"LORIA spende tutte le energie per fermare gli attacchi avversari e rifarsi dell’errore della partita di andata. Sempre presente, fa valere la sua esperienza per innervosire gli avversari, ostacolarli e perdere tempo prezioso.
"STABILI
"MORELLO forse è più fortunato del suo collega Sereni poiché tiri verso la sua porta ne arrivano di meno ma si districa bene in ogni situazione e dal suo piede parte anche il lancio che porta al gol di Scaglia. Si fa prendere un po’ troppo dal nervosismo nel finale e la reazione abbozzata su Rossini gli costa il giallo.
"D’AMBROSIO chiamato anche se non votato alla prudenza, fa il suo per cercare di arginare i pericolosi Quadrini e Zampagna. Non è l’iradiddio di qualche tempo fa ma fa bene a dosare le energie soprattutto per la fase difensiva.
"PESTRIN non c’è zona del campo che non conosca i suoi tacchetti. E’ ovunque, anche se, come spesso accade, la sua “generosità” travolge tutto e tutti: Loria in difesa, Pomini in attacco e chiunque gli si presenti davanti a centrocampo. Nel finale prende in consegna Quadrini, ispiratore dei neroverdi.
"STATELLA il suo contributo non è sontuoso come quello del suo omologo Scaglia. Tuttavia si propone ed al contempo dà una bella mano a D’Ambrosio dalla metà campo in giù. E trova anche il modo per fornire un assist geniale a Salgado che sciupa incredibilmente. Resta una valida alternativa.
"GASBARRONI altre volte entrando a partita in corso era stato più devastante. Stavolta però è entrato con i granata già in vantaggio ed occorreva più difendere e tener palla e magari tentare di far male in contropiede. Tutto ciò gli è riuscito raramente però.
"BARUSSO entra in campo che sembra un invasato: subito tira in porta e ruggisce sugli avversari. Nel finale è doppiamente controproducente: perdendo un pallone pericoloso al limite dell’area e quasi cercando la rissa con i neroverdi al fischio finale. Ora dovrà avere il dente avvelenato contro i suoi ex compagni.
"CHI SCENDE
"SALGADO in mancanza di alternative, resta il miglior partner di Bianchi. Tra qualche buon tentativo di sponda aerea per il capitano e un discreto movimento, verrà ricordato più che altro per le sue conclusioni velleitarie e quel goffo tentativo di tiro in scivolata nel cuore dell’area neroverde intorno alla mezzora.
(foto M.Dreosti)
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