di Carlo Quaranta
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Il borsino granata
di Carlo Quaranta
Il bistrattato Torello del bistrattato (da parte dei tifosi e dalla maggioranza della stampa locale) presidente Cairo riprende la marcia intrapresa dall’inizio del girone di ritorno pur senza brillare. Il 4-4-2 resta un cantiere aperto che però riesce a trasfigurarsi all’occorrenza, il gioco è piuttosto discontinuo, le occasioni da gol non sono tante ma fortunatamente più di quelle concesse dall’ancora balbettante difesa agli avversari. Cosa c’è allora di buono dopo la partita di Padova e l’ennesima turbolenta e destabilizzante settimana appena passata? Intanto il fatto che in campo i ragazzi non ne abbiano risentito e che anzi siano riusciti a centrare il bottino pieno rendendo pan per focaccia alla squadra di Di Costanzo che per prima espugnò l’Olimpico nell’attuale stagione. E poi la conferma di Morello, specialista dei calci di rigore, quella di Bianchi che sa farsi trovare pronto e trovare la porta con regolarità (chissà dove sarebbero i granata senza i suoi gol). Ma anche quella del sempre “giallo” Pestrin (con lui in campo il Torino non ha mai perso) ed i progressi del nuovo faro Génévier che piano piano sta acquisendo la necessaria personalità ed è riuscito, a tratti, a disegnare buone trame. Ora, con la stagione nel vivo ed il Torello sempre nel guado della classifica, Colantuono deve continuare a dare una precisa identità alla squadra anche preservandola, se necessario, da un ambiente esterno che troppo spesso ha condizionato negativamente i risultati della Società. E non certo da quest’anno.
"(foto M.Dreosti)
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