"di Carlo Quaranta
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Il borsino granata
di Carlo Quaranta
Con l’arrivo della primavera il Torino ritrova il sorriso per una vittoria tennistica che non si ricordava da circa 20 anni e vede...
"Con l’arrivo della primavera il Torino ritrova il sorriso per una vittoria tennistica che non si ricordava da circa 20 anni e vede sbocciare nuovi fiori (il lungodegente Guberti ed il tanto atteso Pasquato) che portano con sé una rinnovata fiducia nel futuro. A distanza di due settimane dalla tempesta veronese ecco dunque che torna a risplendere il sereno sull’ambiente granata. Il 6-0 inflitto al Gubbio contro il quale si era subita la prima sconfitta stagionale nella partita di andata è stato ben più di un semplice raggio di sole poiché, viste le modalità con le quali è maturato, potrebbe essere considerato una luce persino accecante che potrebbe illuminare il percorso da qui fino al termine della stagione. Gli innesti di Guberti, migliore in campo, e Pasquato, in gol dopo nemmeno un minuto dal suo debutto, possono diventare decisivi per lo sprint finale e dimostrano che il Torino rispetto alle concorrenti ha una rosa molto più ampia e qualitativa. Una rosa che sta dimostrando di meritare la serie A sia per il gioco espresso che per i numeri che dicono che la squadra granata ha la miglior difesa ed il terzo miglior attacco della categoria (dopo Pescara e Reggina) con un solo rigore a favore in 32 partite disputate. L’unico rovescio di questo altisonante risultato potrebbe essere quello di abbandonarsi a facili entusiasmi ed abbassare la guardia pensando di aver già dimostrato tutto. Inutile dire che questo sarebbe un errore imperdonabile che difficilmente però accadrà con Ventura alla guida di questa squadra. L’allenatore genovese ha sottolineato più volte che non è tipo da demoralizzarsi troppo per una brutta sconfitta e non esaltarsi per una bella vittoria. Ora che ha vinto pure i dubbi sull’utilizzo degli esterni (anche Surraco ha disputato la sua miglior partita in granata), tocca solo al Presidente Cairo dimostrare, se non lo ha ancora fatto, di esser stato baciato anche lui dal sole primaverile.
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