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Il cammino di Gregucci

La carriera da allenatore di Angelo Gregucci - dopo quella da calciatore che l'ha visto vestire la casacca di Reggiana, Torino e Lazio - è iniziata sotto i migliori auspici: dopo una veloce gavetta passata sotto l'ala protettiva di...

Redazione Toro News

La carriera da allenatore di Angelo Gregucci - dopo quella da calciatore che l'ha visto vestire la casacca di Reggiana, Torino e Lazio - è iniziata sotto i migliori auspici: dopo una veloce gavetta passata sotto l'ala protettiva di Roberto Mancini, di cui fu vice durante l'esperienza alla Fiorentina, il tecnico pugliese ottiene la sua prima panchina nel calcio professionistico, in serie B, a Venezia e non delude conquistando allo spareggio l'agognata salvezza. Il passaggio successivo fu la Salernitana dove, stessa categoria medesime ambizioni, l'obiettivo fu raggiunto con molta più tranquillità e quella stagione gli valse la chiamata dalla serie A, sponda Lecce.

In giallorosso però Gregucci non ebbe grande fortuna e venne esonerato dopo appena 5 partite disputate, raccogliendo appena un pareggio e quattro sconfitte.

La chiamata successiva gli arrivò a stagione in corso, nell'autunno del 2006, quando il Vicenza dovette sostituire Giancarlo Camolese: con il sodalizio biancorosso il tecnico tarantino trascorre tre stagioni tranquille, conducendo sempre la formazione veneta al raggiungimento della salvezza e guadagnandosi una seconda occasione per la serie A, stavolta sponda Atalanta.

L'allenatore chiamato a sostituire Del Neri, partito in direzione della Genova blucerchiata, non riesce però ad imporsi in nerazzurro e dopo tre sconfitte in altrettante gare gli è fatale il 4-1 inflittogli dal Bari di Giampiero Ventura.

Il resto è storia recente: lo scorso anno subentra a Daniele Arrigoni sulla panchina del Sassuolo, ma anche in Emilia il tecnico non riesce ad imporsi e viene esonerato prima della fine del campionato per far posto al tecnico della Primavera Paolo Mandelli, mentre in questa stagione il suo avvento, nuovamente in corso d'opera, arriva a gennaio quando la Reggina lo chiama in sostituzione di Roberto Breda, chè pure non aveva assolutamente sfigurato nella sua esperienza sulla panchina amaranto.

(foto sslaziofans.it)