toro

Il curioso destino di Acquafresca e Bianchi

di Edoardo Blandino

Il destino è curioso. Certo, con i “se” e con i “ma” non si fa la storia, però alcune volte potrebbe essere carino immaginare come sarebbero...

Edoardo Blandino

di Edoardo Blandino

"Il destino è curioso. Certo, con i “se” e con i “ma” non si fa la storia, però alcune volte potrebbe essere carino immaginare come sarebbero andate le cose se… Robert Acquafresca e Rolando Bianchi oggi appartengono rispettivamente a Cagliari e Torino e il prossimo turno scenderanno in campo per giocarsi i propri obbiettivi: i rossoblu cercheranno un risultato positivo per tenersi ben lontani dalla zona retrocessione, ma allo stesso tempo per continuare a sognare un posto in Uefa, i granata invece vorranno più punti possibili per scacciare l’incubo della retrocessione. Ecco che i gol dei due bomber potranno dunque essere importanti per raggiungere questi traguardi. Ma è interessante pensare come loro due avrebbero potuto vivere questa sfida con addosso le maglie opposte.Già, perché Acquafresca è un prodotto made in granata. Nato a Torino è cresciuto con questa maglia addosso, senza però riuscire mai a esordire in prima squadra. Il fallimento ha reso tutti i giocatori liberi e l’Inter si è avventata sul ragazzo come un rapace si butta addosso ad una succulenta preda. Detto fatto e Robert ha firmato per i nerazzurri, ma con un po’ di rammarico. L’attaccante è stato mandato in prestito prima a Treviso a farsi le ossa e poi a Cagliari, dove è esploso l’ultimo campionato chiudendo la prima stagione da titolare con 11 reti all’attivo. Questa estate il Torino aveva bisogno di una punta e lo cercò insistentemente, trovando anche il parere positivo dell’attaccante. Purtroppo ci furono problemi legati al prezzo del cartellino e la società granata non trovò l’accordo per (ri)portare sotto la Mole il giovane centravanti. Così la dirigenza virò su un altro obiettivo, seguito da molto tempo: Bianchi. La punta ex Man City fu pagata poco più di 7 milioni e venne considerato un sicuro investimento. In questo campionato però il centravanti è riuscito a mostrare le sue doti solo a sprazzi, segnando appena 4 reti. Esattamente quanto messo a segno con addosso la maglia del Cagliari. Non tante, ma abbastanza da far intravedere le sue qualità ed essere così riscattato dall’Atalanta (proprietaria di metà del cartellino) e girato alla Reggina. Chissà, come sarebbe andata se il Torino non fosse fallito e il Cagliari fosse riuscito a trattenere il proprio bomber. Magari il prossimo turno si sarebbero sempre incontrati i due attaccanti, ma con le maglie invertite…