"Torino sta vivendo un dramma, inutile nasconderlo, riguarda la sua squadra di calcio più sanguigna, povera, bistrattata non solo dal destino, ma anche dagli esseri umani. I granata stanno soffrendo un’altra Superga, più soft, una tragedia che non è arrivata improvvisa ad ingigantire lo schianto, ma come una morte annunciata, anche se resta in piedi un lumicino di speranza al quale tutti si vogliono attaccare. Intristisce soprattutto notare come questa tremenda agonia venga vissuta con distacco dagli organi di informazione, che snobbano il Torino come fosse una società qualunque, addirittura inferiore al Messina, con il massimo rispetto per i siciliani. Un plauso lo merita il Tg3 Piemonte che ha posposto la tripletta di Trezeguet all’attesa per la sentenza del Tar. Certamente gli ultimi anni nebulosi della società granata hanno creato questa situazione di apatia nei suoi confronti anche per la mancanza di una vera collaborazione mediatica da parte del Torino stesso che non è mai riuscito a sfruttare in pieno la sua utenza e potenzialità. E’ stato difficile in questi anni poter capire fino in fondo quello che stava succedendo, perché il buon Romero ha sempre semplificato la situazione pronunciando le consuete e desuete frasi del tutto va bene, state tranquilli. Resta altresì disarmante l’atteggiamento degli amministratori ed imprenditori locali che non riescono a trovare due milioni e mezzo di euro per salvare almeno il Lodo Petrucci che, in caso di disfatta definitiva, aiuterebbe a ripartire da una dignitosa serie B. Con i tanti soldi sprecati in discutibili ed inutili opere pubbliche, come l’orribile parcheggio di Piazzale Valdo Fusi, giubilato persino da Culicchia nel suo recente libro, anch’egli disperato tifoso granata, sembra impossibile che nessuno trovi due milioni di euro per permettere al Toro di restare nel calcio che conta. Una città che non protegge i suoi tesori è un luogo che non ha rispetto per la sua memoria e questo è oltraggio alla storia. Non ha nessun valore rincorrere grandi eventi sparando sui sogni del popolo granata, che non chiede una squadra da scudetto, ma semplicemente di non perdere la sua dignità. Non va nemmeno trascurato che, nella malaugurata ipotesi del fallimento, resterebbero senza lavoro parecchie persone, gente che non guadagna come i calciatori, ma che a fine mese deve portare a casa la pagnotta.
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Il dramma del Torino
Torino sta vivendo un dramma, inutile nasconderlo, riguarda la sua squadra di calcio più sanguigna, povera, bistrattata non solo dal destino, ma anche dagli esseri umani. I granata stanno soffrendo un’altra Superga,...
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