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Il fallimento del Torino Calcio 1906

Il tribunale di Torino, accogliendo le richieste del PM Bruno Tinti, ha dichiarato il fallimento della vecchià società di Cimminelli e Romero, respingendo la richiesta di concordato preventivo avanzata dai legali dell'ex...

Redazione Toro News

Il tribunale di Torino, accogliendo le richieste del PM Bruno Tinti, ha dichiarato il fallimento della vecchià società di Cimminelli e Romero, respingendo la richiesta di concordato preventivo avanzata dai legali dell'ex patron granata.

"E adesso cosa succede, in concreto? La sentenza di fallimento è immediatamente esecutiva ed obbliga il debitore (Torino Calcio 1906) a presentare entro 24 ore i bilanci e le scritture contabili, fissa un termine entro il quale i creditori possono presentare domanda di ammissione al passivo e nomina un giudice delegato e un curatore fallimentare. Il fallito può, inoltre, presentare entro 15 giorni opposizione alla sentenza.La sentenza di fallimento di una Spa non comporta conseguenze penali per il legale rappresentante (l’impareggiabile presidente Romero), tuttavia può avere effetti su quest'ultimo se lo stesso viene condannato per bancarotta (vedi fidejussione falsa).Siamo solo all'inizio: ora si inizierà ad indagare su tutti i movimenti fatti dal Torino Calcio nei due anni precedenti per capire, da un lato, se vi sono altre responsabilità dei legali rappresentanti e, dall'altro, se vi sono crediti che possono entrare nell'attivo fallimentare.

"Sarà necessario approfondire la vicenda della SIS, la società di Cimminelli che si è impegnata con il Comune di Torino per la vicenda stadio Comunale e la questione Filafelfia. Per quanto riguarda il futuro stadio “Grande Torino” si attendono ancora le deliberazioni del Tar, visto che c’è un’istanza in corso tra i legali di Cimminelli e quelli del Comune (per il costo complessivo dell’opera, ritardi nella ristrutturazione, annessi e connessi).

"Il PM Tinti potrebbe aver insistito sul fallimento anche per avere la possibilità di continuare ad indagare. Se fosse stata accolta la proposta di concordato tutto si sarebbe fermato.

"I prossimi passi: 1) nomina il giudice delegato per la procedura; 2) nomina il curatore; 3) ordina al fallito il deposito dei bilanci e delle scritture contabili, entro ventiquattro ore, se non è ancora stato eseguito a norma dell'articolo 14; 4) assegna ai creditori e ai terzi, che vantano diritti reali mobiliari su cose in possesso del fallito, un termine non maggiore di giorni trenta dalla data dell'affissione della sentenza per la presentazione in cancelleria delle domande; 5) stabilisce il luogo, il giorno e l'ora dell'adunanza in cui, nel termine di giorni 20 da quello indicato nel numero precedente, si procederà all'esame dello stato passivo. Il che significa che a metà gennaio tutto sarà (o dovrebbe essere) molto più chiaro.

"E si capiranno quali conseguenze ci saranno per Ergom e i patrimoni del patron, se Romero rischia il carcere (in caso di bancarotta fraudolenta), cosa riusciranno a portare a casa i creditori. E che fine faranno il marchio, i trofei e i cimeli storici. Destinati, quasi certamente, a finire all’asta.