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Il grido delle riserve

di Edoardo Blandino

 

Quella contro il Cittadella era una gara sulla carta ininfluente, ma a Colantuono ha dato molte indicazioni positive. Il mister ha fatto riposare i cosiddetti...

Edoardo Blandino

di Edoardo Blandino

"Quella contro il Cittadella era una gara sulla carta ininfluente, ma a Colantuono ha dato molte indicazioni positive. Il mister ha fatto riposare i cosiddetti titolari, mandando in campo tutti quei ragazzi che durante l’anno hanno giocato meno. le riserve – ma è sbagliato usare questo termine – sono scese in campo con determinazione e hanno mostra tutto il proprio valore. Una stagione passata in panchina o in tribuna non fa piacere a nessuno e ieri, che hanno avuto la possibilità di mettersi in mostra, in pochi hanno sprecato questa importante chance. Colantuono sapeva di avere un gruppo di buon livello, ma non ha mai avuto voluto fare troppo turnover: il poco tempo a disposizione imponeva sempre l’obbligo di fare risultato.

"Ieri, per la prima volta dal suo ritorno in panchina, il Torino si è concesso il lusso di provare a mandare in campo qualche nuovo ragazzo. E i giocatori hanno risposto presente, alcuni anche con una prestazione maiuscola. Sopra tutti è spiccata senza dubbio la partita di Rocco D’Aiello, difensore arrivato a gennaio. L’ex capitano del Gela è stato impiegato dal primo minuto sulla fascia destra. Il suo ruolo naturale è quello di centrale, ma in posizione di terzino non ha affatto demeritato. È riuscito a mostrare tutto il suo repertorio di anticipi, recuperi e scivolate, da esperto difensore quale lui è. Difficilmente riuscirà a scalare le gerarchie di Colantuono in questo finale, ma il mister ha ora la certezza di poter contare su di lui per questi play-off. Un altro ragazzo che ha strappato applausi è stato Simone Benedetti. Il figlio d’arte, schierato in posizione di difensore centrale al fianco di Zoboli, ha giocato con grande autorità. Deve mettere su qualche chilo, perché è ancora troppo leggerino, ma le basi su cui lavorare sono ottime. Gorobsov ha mostrato le solite buone doti. Belingheri, invecem è un giocatore sempre più enigmatico. In mezzo al campo è assolutamente trasparente. Non recupera palloni, non sa fa ripartire l’azione e non è di certo un regista. Però, sceglie sempre bene i tempi di inserimento: in questa stagione ha giocato tre partite nel suo ruolo naturale e tre volte ha fatto gol. Di questo gliene và dato atto. Chi non ha sfruttato l’occasione è stato Arma. Il marocchino in questa stagione ha visto il campo davvero poco, ma tutte le volte che è stato chiamato in causa non ha mai mostrato di meritare un’altra chance. Fino a pochi anni fa non era neppure professionista. Probabilmente avrebbe avuto bisogno di una società dove poter giocare con continuità. E il Toro, questo Toro, non si poteva permettere esperimenti. Infine una nota lieta: è tornato a giocare Garofalo. La condizione non è ottimale e difficilmente da qui a mercoledì potrà migliorarla sensibilmente, ma all’occorrenza potrà scendere in campo.

"(Foto: M. Dreosti)