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”Il Ko di Pescara? Anche colpa mia”

di Blandino e Della Casa

In conferenza stampa è il momento di Franco Lerda. Il mister granata si presenta davanti ai microfoni per la consueta chiacchierata insieme ai giornalisti il...

Edoardo Blandino

di Blandino e Della Casa

In conferenza stampa è il momento di Franco Lerda. Il mister granata si presenta davanti ai microfoni per la consueta chiacchierata insieme ai giornalisti il giorno prima del match. Lerda – come sempre – è molto schietto a diretto e comincia parlando della gara con il Pescara: “Abbiamo lavorato molto. Spero che il gruppo abbia recepito la cosa importante, cioè che l’atteggiamento è fondamentale. La testa viene prima di tutto. Adesso è inutile continuare a parlare del Pescara. Ci è servito, ma dobbiamo pensare avanti. La contestazione? Non ci tocca. Noi pensiamo alla partita, le altre cose non ci riguardano”. Il mister mette poi le mani avanti: “Il Portoguraro ha giocatori di categoria e altri che ha confermato. Non è da sottovalutare. La figuraccia è sempre dietro l’angolo. Quella di domani non è la partita della svolta o da ultima spiaggia. Non è il momento giusto della stagione per parlare di partite della svolta. È inutile giraci intorno, con il Pescara abbiamo fatto male, soprattutto nel secondo tempo. Alla gara ci va l’approccio giusto. È un discorso che avevo già fatto a Pescara. Evidentemente non sono stato abbastanza chiaro con i ragazzi. La responsabilità è mia. Non bisogna adagiarsi sugli allori”.

Lerda commenta poi l’ambiente granata: “Si era detto che se la squadra non ha la giusta pressione non riesce a rendere. Questo però non vuol dire che se non abbiamo pressione allora ci sediamo sugli allori. C’è la giusta motivazione. Mi è capitato di pensare all’Inter. Non ho visto la partita contro la Roma, ma dopo una sconfitta si è subito rifatta con il Werder. Ha cambiato allenatore ma la forza del gruppo è rimasta intatta. La fame è la stessa. Credo che il mio gruppo lo stia capendo adesso questo. Recentemente ho letto un’intervista di Novellino che dice che Torino è come un vortice. Per cui non dobbiamo pensare a quello che potrebbe succedere se perdessimo. Dobbiamo pensare a noi stessi e poi vediamo quello che viene”.

(Foto: M. Dreosti)