Alessandro Salvatico - Quale la differenza tra due squadre qualitativamente molto forti (per la categoria) come quelle che si sono affrontate ieri sera? Tra chi ha Bianchi e chi ha Pozzi, chi Juan Antonio e chi Stevanovic, chi Ogbonna e chi Gastaldello, chi Benussi e chi Romero...? Si tratta di due compagini partite per fare molto bene l'una (il Torino) e per ammazzare il campionato l'altra (la Sampdoria), anche se in realtà é stata questa Serie B ad uccidere, sportivamente parlando, i blucerchiati.Quale differenza?Noi pensiamo ce ne siano soprattutto due: una nella testa, una in panchina. Il Doria sembra vivere una situazione che la tifoseria granata conosce bene: quella di un gruppo forte ma avvitato su stesso e sui propri problemi, con lo spogliatoio sfilacciato ed il pubblico frustrato; ieri ha fatto una buona partita, ma come il Toro di Lerda, anche quando affrontava con il piglio giusto un big-match, poi soccombeva perché le mancava la mentalità vincente. Ha paura, costantemente paura di perdere (e di tutto quanto ne consegue: ritiri, contestazioni, etc). Ha paura di perdere, e quindi perde. Differenza nella testa, rispetto a Bianchi e compagni dotati ormai del giusto atteggiamento.La seconda é in panchina ed é l'uomo che la mentalità ha dato ad una squadra che, fino a pochi mesi fa, era conciata suppergiù come oggi quella di Iachini.Giampiero Ventura ha risanato l'ambiente purgandolo dalle tossine che lo infettavano, ma soprattutto ha fatto fare uno scatto di mentalità. Proprio nel match di andata contro la Sampdoria se n'erano accorti tutti, quando all'infortunio di un centrocampista (Suciu) rispose con l'inserimento di Ebagua, un centravanti, sul punteggio di 1 a 1; e vinse.Ieri sera, in vantaggio, da più parti (anche da chi scrive, sinceramente) veniva invocata la sostituzione di un esterno o di un attaccante per inserire un centrocampista (Vives) che aiutasse la mediana in inferiorità numerica. Ventura non lo ha fatto, i suoi cambi non hanno mutato l'atteggiamento tattico né, quanto più importa, quello mentale; neppure quando il Toro ha sbandato per un attimo, dopo l'1 a 1, e qualcuno ha temuto il peggio. Il condottiero ha proseguito per la sua strada, la truppa lo ha seguito con fedeltà e grande applicazione; e hanno vinto.Questo é il miracolo di Ventura. Non é uno scudetto o una coppa, ma non é poca cosa, da queste parti.
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Il miracolo di Ventura
Alessandro Salvatico - Quale la differenza tra due squadre qualitativamente molto forti (per la categoria) come quelle che si sono affrontate ieri sera? Tra chi ha Bianchi e chi ha Pozzi, chi Juan Antonio e chi Stevanovic, chi...
(foto N.Campo)
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