"Una partita storicamente difficile, quella di domani contro l’Atalanta, formazione che, sopratutto tra le mura amiche, riesce a trovare una forza collettiva in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversario. Su un campo del genere, soltanto una squadra determinata e ben concentrata può far suo il risultato. E domani, quella forza di volontà necessaria per ben figurare, cercherà di esprimerla in termini pratici il Torino, che dopo un avvio di stagione interlocutorio, sembra aver ritrovato il passo giusto per poter affrontare con maggior serenità il suo secondo campionato di serie A della gestione Cairo. Le ultime uscite del Toro, suggellate dal primo successo stagionale, premiano un collettivo che, dopo tanto lavoro e tanti sacrifici, intravede finalmente un barlume di luce al fondo del lungo tunnel fatto di risultati risicati e brucianti sconfitte. Tra i maggiori artefici di questo premio, sudato quanto si vuole, ma proprio per questo ancora più gratificante, Vincenzo Grella, l’elemento che, in questa prima parte di stagione, più degli altri, ha speso in termini di dispendio fisico, vista la sua peculiarità tattica votata alla corsa e al contrasto nel settore del campo probabilmente più delicato, il centrocampo. Un lavoro oscuro tra le linee avversarie ma assolutamente imprescindibile per l’importanza che riveste. Il nazionale australiano, approdato alla corte di Novellino dopo le ultime tre annate passate a Parma, si è immediatamente calato in quel ruolo che tecnico e tifosi gli chiedevano. Un lavoro difficile, esasperante per certi versi, costretto a rincorrere gli avversari nel punto nevralgico del rettangolo di gioco, pronto a spezzare le trame di gioco avversarie e chiudere gli spazi per aiutare i compagni della difesa. Cuore, muscoli, grinta, nonché un pizzico di classe; tutti ingredienti che incarnano lo spirito battagliero del giocatore granata. Con l’ausilio della sosta di campionato, una vera e propria boccata d’ossigeno per il recupero fisico dei molti acciaccati della truppa granata, Grella e i suoi compagni hanno continuato a studiare e recepire gli schemi di mister Novellino, nella ricerca di quei meccanismi di copertura che permettono una maggior solidità nel settore centrale, quello da cui nascono i primi pericoli per la retroguardia; La sua prestazione sarà, dunque, fondamentale per l’esito del match di Bergamo. Da lui, infatti, ci si aspetta quella capacità di “disturbo” e quella grinta necessaria per bloccare le proposizioni offensive di un centrocampo tecnico e fisicamente ben attrezzato come quello orobico. Caratteristiche, insomma, che incarna alla perfezione.
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Il motorino del centrocampo
Una partita storicamente difficile, quella di domani contro l’Atalanta, formazione che, sopratutto tra le mura amiche, riesce a trovare una forza collettiva in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversario. Su...
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