di Carlo Quaranta
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Il punto sull’arbitro
di Carlo Quaranta
All’esordio con i granata come arbitro (era stato quarto uomo di Torino – Livorno lo scorso 12 marzo), il trentenne arbitro tarantino Angelo Cervellera non supera l’emozione e dirige...
All’esordio con i granata come arbitro (era stato quarto uomo di Torino – Livorno lo scorso 12 marzo), il trentenne arbitro tarantino Angelo Cervellera non supera l’emozione e dirige la partita in modo piuttosto incerto. Nessuna decisione clamorosamente sbagliata ma una linea piuttosto incoerente nella segnalazione di infrazioni e nella gestione dei cartellini. Dopo una punizione ed un offside dubbi segnalati a Bianchi e Oduamadi, al quarto d’ora Cervellera applica il regolamento alla lettera ed ammonisce Vives rientrato senza il permesso dell’arbitro sul terreno di gioco dopo le cure a bordo campo in seguito ad uno scontro con De Vito. Al 29’ lo stesso De Vito strattona platealmente Verdi, l’arbitro concede la punizione ma non l’ammonizione. Alternando periodi di permissivismo ad altri di severità, al 37’ arriva la seconda ammonizione del match, stavolta a carico di Di Cesare (che giura di non aver commesso fallo) per un’entrata in scivolata al limite dell’area su Maah.
Al 44’ è di nuovo tollerante su Bellazzini che, in ritardo, spintona scorrettamente Oduamadi nei pressi dell’area veneta. Stessa musica nel corso della ripresa: puntiglioso con D’Ambrosio al quale fischia un contro fallo, ignora invece scorrettezze più vistose quali un tocco di mano di un difensore del Cittadella dopo un colpo di testa di Bianchi.
Ancora più importante il tocco di mano non sanzionato a Pellizzer al 90’ sul risultato di 1-1 proprio sulla linea dell’area di rigore: il difensora intercetta non si sa quanto volontariamente (il braccio era comunque non lontano dal tronco) un pallone destinato a Bianchi che si sarebbe trovato solo davanti a Cordaz. Infine, ancora inspiegabile lo scarso recupero concesso al termine (solo 3’ spesi per le sostituzioni).
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