di Edoardo BlandinoÈ stato probabilmente il reparto più chiacchierato da questo avvio di stagione. Le discussioni sul centrocampo sono state principalmente legate all’assetto tattico che De Biasi a scelto per le prime partite: il 4-3-3. Lo schema con tre soli centrocampisti si è visto che funziona ad intermittenza e solitamente va bene nel primo tempo quando c’è molto fiato. Già, perché per reggere questo modulo i mediani sono chiamati ad uno sforzo fisico fuori dal normale. Fino a quando c’è la corsa, i muscoli reggono e la squadra gira bene, ma appena subentra la fatica ed i centrocampisti non riescono più ad arginare gli avversari, allora sono dolori. Questo è il motivo per cui solitamente si vede un Toro scoppiettante e piacevole ad inizio gara che via via si affievolisce con il passare dei minuti.
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Il rebus del centrocampo
di Edoardo Blandino
È stato probabilmente il reparto più chiacchierato da questo avvio di stagione. Le discussioni sul centrocampo sono state principalmente legate all’assetto tattico che De Biasi...
Oltretutto conta molto anche la scelta degli uomini. De Biasi ha in rosa giocatori con caratteristiche diverse e puntare su di uno piuttosto che sul suo compagno può incidere nel risultato finale. Il mister ritiene Corini un giocatore importantissimo e non ne ha mai fatto mistero. Vista però l’età, il numero 5 granata deve essere affiancato da gente che corra molto e sia forte in interdizione e copertura, qualità in cui lui difetta. Zanetti sembra l’uomo adatto a questo compito, avendo in campo una grande intelligenza tattica e possedendo i chili necessari per farsi sentire sulla linea mediana. Saumel è stato l’altro punto fermo del centrocampo, disputando per intero tutte e sei le gare fino ad oggi giocate. L’austriaco sa giocare bene la palla e non ha timore di provare le cose difficili, ma allo stesso tempo tiene sempre un occhio alle ripartenze avversarie e torna a coprire bene la difesa nei momenti critici. Non è un caso che 4 punti su 5 siano arrivati quando in campo c’erano loro tre, e il quinto sia stato guadagnato quando Dzemaili ha sostituito Corini. Quello infatti sembra il ruolo più adatto al giovane giocatore e non insieme al regista 38enne e a Saumel. Lo svizzero non ha delle spiccate dote di copertura ed in un centrocampo a tre non ci si può permettere di schierare due uomini poco propensi ad interdire, tanto più se il risultato è ancora in bilico. Viene da chiedersi se non sia meglio allora passare al più solido 4-4-2. Ma mancherebbero le ali di ruolo: una fascia può essere coperta bene da Abate o Diana (se Colombo viene schierato in difesa), mentre nell’altra o si sposta Rubin in posizione avanzata, come in occasione della trasferta di Udine, oppure toccherebbe relegare nuovamente Rosina su un lato del campo come già visto fino alla noia con Novellino. In questa posizione, però, il fantasista viene estremamente limitato. A De Biasi tocca sciogliere il rebus.
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