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Il ritorno di Barone

Un desolante ultimo posto, una stagione che proprio non vuol saperne di decollare e un rendimento che, nonostante qualche prestazione sopra le righe (vedasi contro Milan e Roma) appare ben lontano da quello della scorsa...

Redazione Toro News

Un desolante ultimo posto, una stagione che proprio non vuol saperne di decollare e un rendimento che, nonostante qualche prestazione sopra le righe (vedasi contro Milan e Roma) appare ben lontano da quello della scorsa stagione. Eppure, quest’Empoli così in disarmo, non sembra proprio un avversario tenero per il Torino. Saranno i precedenti al “Castellani”, sarà uno stato di salute non certamente smagliante, resta il fatto che, per la squadra granata, si tratta di un impegno più ostico di quanto non dica la classifica. Lo sa bene mister Novellino che, dopo aver sbraitato in settimana per un’amichevole non troppo entusiasmante, si trova ora ad allestire l’undici chiamato a portare a casa un gioco convincente e, soprattutto, quei punti indispensabili per non far materializzare fantasmi di stagioni meno fortunate. A mitigare eventuali incubi, la situazione dall’infermeria sembra aver riportato tutto (o quasi) alla normalità. Rientrano i pezzi pregiati e su tutti, si rivede Simone Barone che torna a calcare un campo di calcio dopo due mesi di assenza. Sarà proprio lui a riformare quella diga a centrocampo che senza la sua presenza aveva accusato gravi scompensi. Ad inizio stagione, il centrocampista granata aveva messo in evidenza tutta la sua classe e tutto il suo prezioso contributo fatto di interdizione, grandi recuperi difensivi e quella licenza offensiva che lo aveva portato più volte a provare la via del gol, sia attraverso improvvise incursioni in area che attraverso tentativi dalla lunga distanza. Una condizione psico-fisica ottimale che gli era valsa puntualmente la candidatura a miglior giocatore in campo. Tutto ciò prima che l’infortunio, il suo più grave della carriera, lo togliesse momentaneamente di mezzo. Ora, arriva il riscatto e in lui cresce la voglia di rituffarsi nell’avventura granata con ancora più motivazioni. E’ il suo momento, quello che cancella un periodo di sofferenza a guardare gli altri allenarsi quotidianamente e, soprattutto, scendere in campo per giocarsi la partita; Guardare e, in silenzio, soffrire per non essere in grado di poter dare il contributo necessario per togliere dagli impicci i compagni nei momenti difficili. La tempesta sembra essere passata; Barone, in settimana e nella partita amichevole contro l’Alessandria, ha provato e riprovato gli inserimenti e le mosse giuste per poter svariare nel settore di sua competenza, affinando l’intesa con i compagni; gli manca solo più il ritmo partita, quello che non si conquista certamente dalla tribuna ma solo giocando con continuità. Non c’è da stupirsi se sarà proprio lui il più attivo, in mezzo al campo, a spronare i compagni e condurli per mano ad un importante risultato.