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Il silenzio dei risultati utili

 

 

Sarà un caso, ma da quando il Torino ha deciso di cominciare il silenzio stampa, le cose sono cominciate a migliorare. Da quel 25 ottobre ormai è passato più di un...

Edoardo Blandino

"Sarà un caso, ma da quando il Torino ha deciso di cominciare il silenzio stampa, le cose sono cominciate a migliorare. Da quel 25 ottobre ormai è passato più di un mese e l'ultima sconfitta granata risale al 23-10-2010 (Torino-Frosinone 1-2). In questi 35 giorni il Torino ha disputato 6 partite ottenendo 3 vittorie e 3 pareggi. Dunque la scelta della società di entrare in silenzio stampa è stata più che mai azzeccata. In un momento di difficoltà la squadra ha fatto quadrato e non si è lasciata andare a dichiarazioni inutili. «In questo momento tutto quello che diciamo verrebbe frainteso» ci avevano fatto sapere dalla società, come motivazione del silenzio. In effetti era un momento difficile della stagione: Lerda era in bilico ed una sconfitta avrebbe potuto portare al suo esonero.

"La decisione di non parlare fu assolutamente azzeccata. Niente più banali farsi come «siamo tutti uniti», «potevamo fare di più», «la colpa della sconfitta è sempre di tutti», «vogliamo risollevarci» oppure «remiamo tutti nella stessa direzione». Questi sono concetti corretti, ma sentirli ogni giorno, sempre gli stessi, senza vedere migliorare la classifica non porta ad un buon effetto. Così, la società ha deciso di non rilasciare dichiarazioni inutili. Solamente più il mister avrebbe parlato prima e dopo la partita.

"Mentalmente il gruppo si è compattato. Non c'è più stata necessità di rispondere alle fastidiose domande dei cronisti e piano piano le cose sono andare meglio. Ora i granata sono arrivati a sei risultati utili consecutivi, ma dalla società non si sa ancora per quanto possa durare il silenzio stampa. Intanto domenica arriva il big match contro il Siena secondo in classifica e si scoprirà una volta per tutte la forza di questo Torino. I granata hanno sei giorni per prepararsi a questa importante sfida, ovviamente in rigoroso silenzio.

"(Foto: M. Dreosti)