Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

gazzanet

Il Torino a Cagliari non dovrà fare la partita: la situazione ideale per i granata

Temi Tattici / Cragno è il portiere con più parate all’attivo in Serie A, ma ha già incassato 40 reti. I sardi concedono parecchio, ma hanno grande qualità

Andrea Calderoni

Presentarsi con due punti di vantaggio in classifica in Sardegna contro il Cagliari potrà essere un vantaggio dal punto di vista tattico per il Torino? La risposta probabilmente è affermativa. I granata partono da una posizione migliore di classifica rispetto ai sardi e giocheranno in casa della squadra allenata da Eusebio Di Francesco. Dunque, le maggiori pressioni le avranno proprio i rossoblù che potranno soltanto vincere e per centrare i tre punti dovranno fare necessariamente la partita, anche sfruttando le maggiori qualità tecniche, soprattutto in mezzo al campo, rispetto ai granata. Il Torino, perciò, non dovrà tenere in mano il pallino del gioco e di per sé questo è un aspetto tattico oltremodo positivo per la compagine allenata da Davide Nicola che, ancora sabato contro il Genoa, ha confermato tutte le sue difficoltà nel palleggio e nella gestione del possesso quando le gare sono in equilibrio. Il Torino, non è un mistero, preferisce contenere e ripartire. Preferisce, perciò, affrontare un avversario che difende con la linea alta e tende a portare parecchi uomini nella metà campo avversaria.

PUNTI DEBOLI - Dal punto di vista tattico, pertanto, potrebbe nascere sotto una buona stella la sfida in Sardegna per Nicola. Il Torino, però, dovrà prestare particolare attenzione ad alcuni aspetti. Il primo sarà non farsi schiacciare dal Cagliari. Abbassare troppo il baricentro, infatti, favorirebbe una formazione in crisi di risultati ma munita di ottima qualità nei singoli interpreti. In secondo luogo, i granata dovranno mantenere quella compattezza tra i reparti emersa contro il Genoa. Disunirsi, infatti, significherebbe concedere il fianco alle doti balistiche di alcuni grandi calibri rossoblù. Ma di opportunità per pungere e fare male al Cagliari ce ne saranno. D’altronde i sardi hanno già incassato 40 reti in questo campionato e il loro portiere Cragno è stato per distacco il più impegnato delle venti formazioni della Serie A con 101 parate. Ciò significa che il Cagliari è una squadra che crea parecchi presupposti per segnare, ma concede anche tanto agli avversari, un po’ com’è nella filosofia di Di Francesco, allenatore molto più simile per idea di calcio a Marco Giampaolo che a Nicola.

 TURIN, ITALY - OCTOBER 18: Cagliari Calcio Eusebio Di Francesco looks on during the Serie A match between Torino FC and Cagliari Calcio at Stadio Olimpico di Torino on October 18, 2020 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

NUOVA DIFESA - Di Francesco, proprio come Giampaolo nell’ultimo periodo di gestione del Torino, sta snaturando il suo credo. La difesa a quattro non appare più intoccabile, tanto che nelle ultime due uscite contro Lazio e Atalanta ha difeso a tre. Sta, perciò, provando a sperimentare qualcosa di nuovo per uscire da questa clamorosa crisi di risultati (ultima vittoria il 7 novembre, poi 15 partite senza successi e un solo punto all’attivo nelle ultime nove giornate). Infine, il Cagliari ha dalla sua un grande atletismo. È, infatti, la quinta squadra della Serie A per numero di chilometri percorsi in media in una partita. Non sempre, però, la corsa dei rossoblù è ben indirizzata. Di Francesco vorrebbe far circolare molto di più il pallone, ma per ora non è riuscito ad imporre completamente la sua idea di calcio, tanto che con 23’19” di possesso medio a match il Cagliari è dietro nella speciale classifica allo stesso Torino (24’51”).