"I numeri parlano chiaro: il Torino è in crisi di risultati, termine adatto per definire una striscia di otto partite con una sola vittoria (nove considerando anche la Coppa Italia) che ha fatto sì che la squadra di Mihajlovic abbia perso contatto con la corsa all'Europa League. Ed è una crisi di risultati che affonda le radici soprattutto nella labilità caratteriale del gruppo nel suo complesso; una debolezza mentale che si manifesta quando la squadra si porta avanti nel punteggio, come attesta il fatto che sono 14 i punti persi da situazione di vantaggio.
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Il Torino e le sue paure: così dalla crisi è difficile uscire
Il punto / Ci vuole un colpo di coda da tre punti per cambiare il vento. Ma l'autostima di questo gruppo sembra essere crollata improvvisamente
"L'ammissione è giunta dalla voce di Iago Falque, uno dei granata più positivi di questa stagione: "Per riuscire a portare a casa i tre punti dobbiamo vincere le nostre paure". Quando i granata riescono a sbloccare il risultato, prevale il timore di non riuscire a mantenerlo: i granata, consapevoli di non avere una fase difensiva impeccabile, pensano più alle qualità degli avversari che alle proprie, e così facendo di fatto srotolano il tappeto rosso alle rimonte avversarie.
Quello che sembra emergere è la mancanza di autostima di questo gruppo. Da questo periodo difficile si esce con un po' di fortuna ma sopratutto con un colpo di coda caratteriale: non che la squadra non si impegni o non abbia grinta, ci mancherebbe, ma il problema - tralasciando i temi di mercato e le opinioni sull'effettiva incompletezza della squadra, qui fuori tema - è che troppi giocatori hanno il morale basso e vivono un momento di poca fiducia nelle proprie capacità. Eppure il Torino di Mihajlovic ha dimostrato di sapersi esprimere su buoni livelli. E' un peccato che una squadra in grado di vincere contro Roma e Fiorentina, di giocare alla pari per 80 minuti contro la Juventus, di andare vicina a chiudere sul 3-0 un primo tempo contro il Milan rimanga preda in questo modo di dubbi e incertezze. Di fatto, è un Toro che almeno in parte si penalizza da solo, facendosi travolgere dalle prime difficoltà.
"Ed è un peccato anche che Mihajlovic, che eppure è un tecnico noto per la sua capacità di motivatore, non riesca a trovare la chiave di volta per rivitalizzare il suo gruppo, un gruppo che avrebbe le carte in regola per esprimersi su livelli migliori di quelli attuali. L'Atalanta nella ripresa ha dominato a tratti e solo grazie a un errore di Kurtic, un paio di grandi parate di Hart e una chiusura provvidenziale di Barreca il Toro è uscito dal campo imbattuto.
"Il momento non è facile ed è comprensibile la delusione generale dell'ambiente, seppur sia da ricordare che questo progetto tecnico ha solo pochi mesi di vista ed è nato sulla base di una rivoluzione totale, negli schemi e negli uomini, rispetto a quello precedente. Per cambiare il vento e salvare la stagione, ci vuole un'iniezione di fiducia e autostima e questo può succedere solo con una vittoria: che arrivino o meno rinforzi sul mercato, deve essere l'allenatore a far scattare la molla giusta nei giocatori e sono i giocatori stessi a dover venire a capo delle proprie difficoltà.
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