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Il Torino, l’Atalanta e l’importanza di scegliere un allenatore giusto

Editoriale / Gli errori della stagione granata sono a monte. Ora Mazzarri merita una chance, ma intanto i tifosi sono comprensibilmente spazientiti

Gianluca Sartori

"Il Torino non ha perso l'Europa solo a Bergamo. Certo, la gara contro l'Atalanta, qualora vinta, avrebbe rimesso tutto in discussione, ed è invece diventata una pietra tombale sulle ambizioni. Ma il Toro ha iniziato a perdere il treno europeo quando ha scelto di affidarsi a Mihajlovic ed al suo progetto tattico che si è rivelato carente di gioco quanto di equilibrio. Costruendogli una rosa a sua immagine e somiglianza, con il settimo monte ingaggi in Italia (questo sì, da Europa League) ma poco omogenea, piena di esterni offensivi rivelatisi inutili, spendendo milioni per normalissimi centrocampisti trentenni o per sopravvalutati ed indolenti attaccanti.

"Il progetto è naufragato in fretta e l'allenatore è stato (tardivamente) esonerato alla fine del girone di andata.  Quando c'è un cambio in corsa, tanto più se già a metà stagione, è ben difficile raggiungere i 40 punti della salvezza, figurarsi farne 60-65 per arrivare in Europa. Invece l'Atalanta arriva da un biennio con lo stesso tecnico e qui nasce la grande differenza vista in campo. Gasperini dimostra quanto conti l'allenatore nel calcio moderno. Un condottiero, il tecnico torinese, che ha saputo dare alla sua squadra un'identità tattica e mentale. Ha saputo tenere l'asticella della tensione nei suoi sempre alta, nonostante le cinquanta partite giocate in stagione, per non parlare della condizione atletica. E ha saputo valorizzare giocatori come Barrow, gestendoli alla perfezione. Lo ricordiamo? Ma sì: prima di Gasperini, con Percassi già presidente, l'Atalanta era una società che otteneva risultati sportivi simili o inferiori a quelli del Toro.

"Gli errori della stagione del Torino sono dunque a monte. A valle ci sono i tanti punti buttati via con prestazioni oscene: ad esempio il match di andata contro il Chievo, i due contro il Verona, le due partite contro la Fiorentina. Mancherà sempre la controprova: come sarebbero andate queste partite se i granata le avessero affrontate con lo spirito visto contro l'Inter? La squadra granata merita la classifica che ha soprattutto per il fatto di non essere stata "squadra" per tutta la stagione. Non si tratta solo di carenze tecniche: non c'è mai stato uno zoccolo duro, un'identità di squadra, anche per la rivoluzione richiesta da Mihajlovic nella sua permanenza in granata.

"Ora Mazzarri sta provando a costruirne una, di identità. Merita una chance perchè già in questa stagione è andato vicino a riaprire i giochi per il settimo posto, iniziando una lenta e faticosa ricostruzione e arrendendosi solo in una partita in cui in panchina non aveva cambi all'altezza. Non farsi prendere dallo sconforto, ma continuare a lavorare sulla strada intrapresa, è possibile. Ma intanto i tifosi devono mandare giù il boccone amaro di un'altra stagione incolore: se sono spazientiti è molto comprensibile.