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Il Toro dei ”dimenticati”

di Paolo Morelli

Con un nuovo modulo, ma soprattutto con una diversa visione tattica, possono essere ridefiniti anche i ruoli dei singoli giocatori. Non si parla però di mere posizioni...

Redazione Toro News

di Paolo Morelli

Con un nuovo modulo, ma soprattutto con una diversa visione tattica, possono essere ridefiniti anche i ruoli dei singoli giocatori. Non si parla però di mere posizioni di campo, bensì nella graduatoria dei cosiddetti "titolari" e delle cosiddette "riserve". E qui ci riferiamo a quegli elementi che con Novellino (e in parte anche con De Biasi) sono rimasti un po' ai margini della squadra.Il primo è sicuramente Jürgen Säumel. L'austriaco dagli ottimi contrasti e dai piedi buoni aveva ben impressionato De Biasi, ed anche i tifosi. Con Novellino invece è rimasto da parte, giocando scampoli di partita e riuscendo anche ad andare in gol - seppure con la determinante complicità del portiere - a Lecce. Novellino sosteneva dovesse «recuperare dall'infortunio subito con la nazionale austriaca», ma l'infortunio è avvenuto qualche mese fa. Se Camolese lo riterrà opportuno, Säumel potrebbe ritornare ad essere una pedina importante nel centrocampo granata.Gli altri "dimenticati" sono Vailatti e Pratali. Partiamo da quest'ultimo. I motivi delle sue ripetute esclusioni sono essenzialmente due: le scarse prestazioni che ha offerto, l'ampia concorrenza al centro della difesa. Se il Toro giocasse con la difesa a tre, potrebbe paradossalmente trovare più spazio se Camolese decidesse di utilizzare tre centrali anziché due centrali e un terzino riadattato (Ogbonna o Pisano). Molto starà alle condizioni e alla determinazione del giocatore, che ad inizio campionato alimentava ben altre aspettative. Situazione simile per Di Loreto, scalzato dall'arrivo di Dellafiore, che potrebbe ritrovare spazio nella difesa a tre, per gli stessi motivi di Pratali.Tommaso Vailatti aveva invece ritrovato un posto in squadra col ritorno di Novellino (De Biasi non lo vedeva nemmeno), poi l'aveva nuovamente perso, tornando ai margini della rosa. Sempre ipotizzando un centrocampo a cinque (tre mediani più due esterni), non è escluso che Vailatti possa ritrovare nuovamente spazio, ma molto starà alla condizione degli esterni già presenti in rosa, che sembrano vivere stati di forma piuttosto soddisfacenti. Il centro invece è già piuttosto affollato.L'ultimo "dimenticato" è Franceschini, che citiamo per dovere di cronaca. Dimenticato da tutti gli allenatori, a causa del suo stato di forma (che, non giocando da quasi due anni, difficilmente potrebbe essere accettabile) probabilmente verrà dimenticato anche da Camolese. Auspichiamo per lui un percorso più entusiasmante da giugno in poi.