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Il tris della verità

di Paolo Morelli

Rimettiamo insieme i cocci e quel poco che resta dalla vergognosa prestazione di ieri. Ci sono sempre 12 punti, in 14 gare, che tengono ancora il Toro in zona salvezza, ma con...

Redazione Toro News

di Paolo Morelli

Rimettiamo insieme i cocci e quel poco che resta dalla vergognosa prestazione di ieri. Ci sono sempre 12 punti, in 14 gare, che tengono ancora il Toro in zona salvezza, ma con un misero punto di vantaggio sulla Reggina. Anche il Chievo ha vinto, portandosi a tre sole lunghezze dalla formazione granata.Una classifica impietosa, che se legata ai prossimi tre turni (prima della sosta di Natale) non può che suggerire cattivi auspici. La prossima gara è in casa contro una Fiorentina in crisi, che è uscita sconfitta dal match con la Roma ed è in cerca di immediato riscatto. Poi si va a Bologna ad affrontare la formazione di Mihajlovic, in ripresa dopo il deludente inizio di campionato (prima giornata a parte). Infine si torna all’Olimpico, per ricevere il Napoli, una delle squadre in possesso del più alto tasso tecnico di questo campionato, che se non fosse per qualche improvvisa battuta d’arresto ora sarebbe lassù a dar fastidio alle pretendenti allo scudetto.Un calendario impietoso, a dispetto di una pietosa prestazione del Toro a Siena. Un Toro che non era Toro, che non era nemmeno una squadra di calcio, ma che era – come ha suggerito Stefano Brugnoli su queste pagine – un “mistero buffo”. Quel mistero buffo che dovrà trasformarsi in una seria certezza, altrimenti nelle prossime tre partite la squadra potrà solo sperare di conquistare un punto, un punto che vorrebbe dire zona retrocessione con una sicurezza quasi matematica. Invece, di punti qui se ne potranno conquistare almeno cinque, sulla carta. Ed è bene che il Toro si ritrovi subito, è bene che i giocatori capiscano di essere una squadra di calcio, e che giocare senza ascoltare l’allenatore (o peggio, contro di lui) non può che far male alla squadra. E non può che essere una mancanza di rispetto nei confronti di chi nella squadra ci crede, i tifosi ad esempio.Nelle prossime tre partite capiremo molto. Capiremo se il Toro andrà in serie B, e capiremo quanto questi giocatori abbiano a cuore la salvezza del Toro. Capiremo infine se De Biasi pagherà per le proprie colpe e soprattutto per quelle degli altri, come lui stesso suggeriva poco tempo fa, «l’anello debole è sempre l’allenatore».