di Fabiola Luciani
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Imperativo: ”Nessun dorma”
di Fabiola Luciani
Mi sono sempre chiesta cosa farebbero i vari Gatto Silvestro e Titti, Tom e Jerry o Willy il Coyote e Bip bip Roadster se “l’altro” non ci fosse?...
"Mi sono sempre chiesta cosa farebbero i vari Gatto Silvestro e Titti, Tom e Jerry o Willy il Coyote e Bip bip Roadster se “l’altro” non ci fosse? Probabilmente, alla lunga, si annoierebbero da morire perché non saprebbero più bene cosa fare e soprattutto con chi fare baruffa.Con i gobbi, insomma con “quelli là”, è quasi la stessa identica cosa: se non ci fossero dovremmo davvero inventarli. Innanzitutto perché la loro presenza sotto la Mole, in qualche modo contribuisce a far risaltare la nostra unicità ed è sicuramente cosa buona e giusta, che chi guarda alle cose calcistiche di Torino veda la differenza tra noi e loro.Inutile parlare del divario tecnico fra le due squadre, anche se noi abbiamo giocatori che loro non hanno ( frase volutamente ambigua ). Voglio invece parlare di quelle forze misteriose che agitano le vigilie e, a volte, si riflettono pure sul campo.Colgo in giro molta fiducia, ma nello stesso tempo da parte di qualcuno, anche una certa fastidiosa rassegnazione come se, dopo il tonfo di Coppa e i due souvenir che hanno portato indietro, i pigiami o meglio dire gli “amici” dei pigiami con qualche oscuro complotto ci avessero già battuti, confermando così le profezie del “Mou”. Non è così, ed è la storia stessa a ricordarcelo, perché sappiamo bene che, quando una squadra deve assolutamente vincere, ha un problema in più.Il Toro invece, ancora imbattuto nel girone di ritorno, potrebbe sembrare appagato e propenso a non schierare la sua arma migliore: sto parlando del furore agonistico, cosa avevate capito?Ecco allora che, a gamba tesa, fa la sua entrata la legge dei grandi numeri, e anche quella dei piccoli.La prima ci ricorda il 1995, ultimo successo granata al derby, e 14 anni mi sembrano sufficienti per poter replicare un evento.La seconda ci pone un quesito: è mai possibile che una buona squadra come il Toro non vinca almeno uno degli incontri con le grandi?E' così inverosimile che ci scappino i tre punti, non di “kulo” ma solo per riequilibrare le statistiche?Alcuni pensano sia meglio non barricarsi e offendere, altri invitano a non moltiplicare i danni rischiando squalifiche e infortuni, ma tutti si aspettano una prova coraggiosa e degna del Toro.
"Mescola e rimescola, sempre si trova una soluzione diceva qualcuno. Ed allora ecco profilarsi davanti agli occhi l'immagine del WAN stregone, con a fianco il calderone delle possibili “formule magiche" antijuve. L'impresa è difficile, ma non impossibile e, si sa, più ardua è l'impresa più alti sono i fasti.Ingredienti principali della pozione? Coraggio ed orgoglio, in dosi abbondanti, insieme alla necessità di rialzare la testa e incamerare quanto più ossigeno dopo tante settimane di apnea.Sposto e cambio, giro e mescolo ... Novellino sfida in primis se stesso. Sa bene che come nella più classica delle morre cinesi, sasso batte forbici e non c’è più una seconda chance. La sua panchina non è a rischio perché da un po’ di tempo le sconfitte sono solamente ricordi, ma allo stesso tempo lo sono anche le vittorie, per cui Toro - giuve assume il sapore di un "o la va o la spacca", dove anche azzardare è lecito, anzi doveroso. Almeno stando alle indiscrezioni, in campo ci andrà chi ha più fiato nei polmoni e chi fino adesso è rimasto a soffrire su una panchina rovente guardando mestamente i compagni sul prato verde.Nell'aria sembra esserci una nuova strategia, lo Sciamano di Montemarano potrebbe rispolverare dal libro delle formule un 4-4-1-1: Sereni sicuramente tra i pali, una difesa a quattro più alta che vedrebbe schierati uno tra il rientrante Rivalta e Colombo, Natali, Dellafiore ormai essenziale, e in ballottaggio uno tra Rubin e Pisano; a centrocampo si auspica di vedere sulla destra la velocità e la fantasia di Abate, e a sinistra è più facile vedere in campo Barone piuttosto di Saumel, Corini nel ruolo di regista e il rientrante Dzemaili il guerriero nel mezzo, infine uno tra Rosina e Gasbarroni alle spalle dell’unica punta che non potrebbe che rispondere al nome di Bianchi, con Stellone pronto per l’uso.Ma si sa, il WAN non svela mai fino in fondo le sue carte e quindi si affaccia anche l'ipotesi di un 4-4-2 con un attacco a due, reparto che spesso si è dimostrato essere il "tallone di Achille" del Toro.Ma buttiamo l'occhio all'avversario. Stiamo parlando della "vecchia entraineuse", reduce dalla sconfitta in Coppa Italia e quanto mai desiderosa di riscatto d'immagine in territorio casalingo.Ranieri, con grande probabilità, dovrebbe proporre uno dei suoi più classici 4-4-2.La giuve ha da rincorrere l' Inter e potendo sapere in anticipo il risultato della sua avversaria, lo farà sfoderando tecniche di gioco consolidate nel tempo … un tiro, un goal. In poche parole farà appello alla proverbiale tranquillità dei suoi giocatori migliori, tranquillità apparente che si traduce quasi sempre in poche ma micidiali occasioni. Ben sappiamo che ne basta una impostata bene e i cecchini bianconeri puniscono senza appello.Quante macchinazioni, quanti ragionamenti, quante ipotesi sono fattibili riguardo al derby, partita dal fascino seducente e dalla capacità di tenere su di sé gli occhi puntati di quanti intravedono nel gioco del calcio molto più di un pallone sospinto da un lato all’altro di un campo, ma saranno soprattutto i granata a dover leggere qualcosa di più in quei novanta battiti di lancette. Per loro non dovrà essere solo una bella partita da giocare, ma molto di più. Sta passando sotto silenzio il significato vero del derby della Mole, ma la nostra interiore consapevolezza NON deve assolutamente sminuire questo giorno inseguito per 14 lunghissimi anni.D'ora in poi, senza rinnegare alcuna memoria, dovrà diventare un evento normale dove l'unica tensione sarà quella di provare a vincere … come sempre e per il Toro, vincere il derby dovrà ritornare ad essere una consuetudine e non un’eventualità, e una buona prestazione sarebbe la migliore ipoteca per gli spettacoli del futuro.Il passaggio dal torpore alla voglia di farcela. Dal Turandot un "nessun dorma" che non investe solo i giocatori ma anche i tifosi. Un grido collettivo che da Torino arriva fino al fondo dello stivale. Tutti insieme. Ancora una volta. Per ricominciare. E dalla battuta simpatica di un caro amico, speriamo che Bianchi li faccia neri. Forza Ragazzi!Forza Toro al di là del tempo e dello spazio.
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