"Programmazione, idee chiare, divisione dei ruoli e grande coesione interna: i punti cardine su cui il Torino sta organizzando il proprio lavoro. I risultati di questo avvio di stagione, che vedono i granata secondi in classifica dopo sei giornate, non sono frutto del caso ma figli del lavoro intelligente e calcolato nei minimi dettagli di una società tutta che sta lavorando bene.
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In una Serie A senza padrone, anche questo Torino può dire la sua
Torino-Palermo 2-1 / La squadra è la diretta rappresentazione di una società che lavora bene: e in questo momento storico della Serie A, può farsi largo
"DIRETTA RAPPRESENTAZIONE - Dalla campagna acquisti estiva che ha stupito tutti, alla promozione di una campagna abbonamenti intelligente per strutturazione e prezzi che ha avuto un buon risultato, passando per iniziative volte a coinvolgere in misura sempre maggiore i tifosi più giovani, e mettiamoci anche i risultati del Settore Giovanile: il Torino è un’automobile che viaggia spedita e che ha il navigatore impostato verso un futuro importante. E in campo si assiste alle prestazioni di una squadra che è la diretta rappresentazione di quanto succede in società.
"NESSUNA SORPRESA - Una squadra che ha una precisa identità di gioco ma anche caratteriale, come emerso ieri nei venti minuti finali contro il Palermo, in cui con cuore e volontà (e bisogna dirlo, anche un po’ di fortuna, componente imprescindibile in questo sport) nove uomini hanno resistito ai tentativi di undici avversari. Una squadra che arriva da due anni davanti, nella classifica finale, a società che hanno un fatturato imparagonabile come il Milan e i cui risultati, allora, a fatica si possono definire come sorprendenti, nonostante in pochi se ne rendano conto.
"In un momento storico in cui probabilmente le gerarchie del calcio italiano sono in via di ridefinizione e la Serie A non ha padroni incontrastati – come ha dimostrato la sonora sconfitta dell’Inter contro la Fiorentina – questo Torino ha le carte in regola per dire la sua. In molti si chiedono dove possa arrivare questa squadra: difficile dirlo dopo sole sei giornate, il campionato è lungo e pieno di insidie e alle porte c’è una trasferta da affrontare senza sette giocatori di cui cinque titolari. Ma c’è la sensazione - per non dire la ragionevole sicurezza - che il Torino di Ventura non sia e non sarà un fuoco di paglia…
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