”Io bravo? Macché, devo crescere molto”

di Salvatico / Della Casa

"In conferenza-stampa, l'ultima prima dell'esordio ufficiale del Torino (con la Coppa Italia, domenica), parla Danilo D'Ambrosio, simbolo dei "peones" che da Gennaio hanno portato i granata a sfiorare il colpaccio, e del progetto petrachiano per il futuro. Non più da solo, a coprire quel ruolo, ma con un concorrente qualificato come Filipe Oliveira, proveniente dal Parma; "ma la competizione -apre il terzino- non mi preoccupa, nel senso che fa bene". Racconta inoltre: "Petrachi era stato chiaro fin da subito, in merito al fatto che, quest'anno, voleva due giocatori per ogni ruolo di valore il più possibile simile".E proprio sul ds insiste il giocatore: "Io devo ringraziarlo per avermi portato qui a Gennaio, e per avermi poi confermato a Giugno. E lo stesso voglio fare nei confronti del mio procuratore (Luca Dell'Amico, ndr), per aver sempre creduto in me". Continua ad essere felice come il primo giorno, D'Ambrosio, quando svelò il suo stupore per le meraviglie di un ambiente professionistico, commuovendo il pubblico. Continua ad esserlo, anche ora che ha indossato la sua prima maglia azzurra, e mantiene la stessa modestia: "Dire che sono un ottimo calciatore è dire una cosa non vera, non lo sono per nulla. Sono migliorato in qualcosa, ma devo dare e fare ancora molto per il Toro".E allora parliamo di Toro, di campionato, ma "non di obiettivi"; il perché lo svela lo stesso difensore partenopeo: "Sono superstizioso...". Una certezza: "Il Toro merita altri palcoscenici, e noi faremo il massimo per restituirglieli". Con punti di partenza differenti rispetto a qualche mese fa: "L'anno scorso era tutto diverso, ora abbiamo più tempo per amalgamarci". Tatticamente: "Con questo modulo posso esaltarmi anche in attacco, noi laterali di difesa spingiamo molto. Io personalmente credo di essere cresciuto per quanto riguarda la fase di copertura, ma devo ancora fare molti progressi sotto quell'aspetto", chiude D'Ambrosio, prima di affrontare la seduta di allenamento a porte chiuse.