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Izzo, Ferrari e l’intrigo estivo: la sfida si sposta dal mercato al campo

Focus on / Izzo era stato ad un passo dal Sassuolo, il Toro era interessato a Ferrari

Silvio Luciani

"La partita di sabato, Armando Izzo e Gian Marco Ferrari l'avrebbero potuta giocare a maglie invertite, o con la stessa squadra. Le strade del mercato sono infinite ed imprevedibili e nella scorsa estate, gli incastri hanno portato Izzo al Torino e Ferrari al Sassuolo, ma sarebbe potuto tranquillamente essere il contrario. Il Torino era a caccia di un difensore e la sua priorità era Lucas Verissimo, ma la nota, infinita telenovela portò la dirigenza granata a valutare altri profili, tra cui i preferiti erano proprio Ferrari e Izzo.

"INCASTRI -Ferrari, l'anno scorso alla Samp, tornò al Sassuolo perché i blucerchiati non esercitarono il riscatto fissato a 12 milioni di euro, ma la squadra del patron Squinzi era interessata anche ad Armando Izzo. Quindi i neroverdi non avrebbero ceduto Ferrari al Toro per meno di 12 milioni e soprattutto lo avrebbero trattenuto fino a quando Izzo non fosse arrivato in Emilia. Il centrale ex Genoa, infatti, arrivò molto vicino all'accordo con la squadra allenata da De Zerbi prima dell'inserimento decisivo del Torino.

"SCELTE - Sfumata l'occasione Verissimo, il Torino non indugiò e trovò immediatamente l'accordo con Genoa e Izzo sulla base di 10 milioni di euro: il giocatore preferì i granata al Sassuolo e il trasferimento si chiuse in poche ore. A quel punto, il patron Squinzi e l'ad Carnevali blindarono Ferrari, ora colonna della difesa emiliana. Questione di scelte, ma guardando il campionato di Izzo finora si può affermare con cognizione di causa che il Torino ci ha visto lungo. Lo testimonia, appunto, l'importanza che Izzo riveste nel progetto di Mazzarri. Sabato si troveranno l'uno di fronte all'altro, Izzo in granata, Ferrari in neroverde: la sfida si è spostata dal mercato al campo e i tre punti valgono la rincorsa all'Europa.