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Juric cambia modulo e batte D’Aversa: questo Toro è fatto per il 3-5-2

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Vittoria convincente del Torino a Lecce: i granata non avranno dominato, come detto dal tecnico croato, ma hanno sfornato una delle migliori prestazioni della stagione
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Il passaggio al 3-5-2 era molto atteso in casa Torino dopo un avvio di stagione deficitario e Ivan Juric a Lecce ha proposto proprio questo modulo. Nei momenti di difficoltà bisogna essere capaci di cambiare e di rivedere alcune convinzioni e il tecnico di Spalato ha avuto il coraggio di farlo, dapprima con l'Inter con una soluzione non ottimale (il 4-2-3-1 metteva ancor più l'accento sulle lacune sulla trequarti granata) e poi con il Lecce. La nuova disposizione tattica ha portato in dote tre punti, zero gol incassati e una prestazione tutto sommato positiva contro una squadra che ha fin qui raccolto più punti del Torino stesso. Su queste colonne si era detto quanto il 3-5-2 potesse essere funzionale per i granata in chiave mediana e attacco. Il potenziamento della linea centrale ha permesso a Ricci di essere più tranquillo nella fase di impostazione, sapendo di poter contare sull'apporto di Linetty e Gineitis ai propri fianchi. A proposito del polacco, non più tardi di venerdì 27 ottobre era stato indicato come l'uomo della provvidenza nei momenti di difficoltà da un ex centrocampista granata come Andrea Ardito, intervenuto ai nostri microfoni. Mai analisi fu più azzeccata: Linetty è stato preziosissimo a Lecce e ha dimostrato che con la sua esperienza e la sua duttilità può far cambiare pelle al Torino. E anche Juric sul rendimento del centrocampo a cinque ha speso elogi: "Vogliamo provare cose nuove e preparare ogni partita in modo diverso. Abbiamo giocatori che si possono adattare alle varie situazioni e oggi il centrocampo a tre con Ricci, Linetty e il giovane Gineitis è andato benissimo" (LEGGI QUI).

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Due laterali difensivi come braccetti: questa è un'importante soluzione per i granata

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In chiave offensiva il 3-5-2 ha esaltato Sanabria, attaccante che ama essere spalleggiato da qualcuno. Inoltre, sono venute meno le difficoltà sulla trequarti, dove il Torino ha sempre peccato di qualità in questo primo scorcio stagionale. Tuttavia, in pochi si erano soffermati su come potesse cambiare la fase difensiva granata con il passaggio al 3-5-2. La presenza di tre centrocampisti centrali permette di posizionare come braccetti difensivi due laterali difensivi (Vojvoda lo è a tutti gli effetti, Rodriguez lo è stato e ora lo fa soltanto all'occorrenza). La difesa a tre di ieri sera, sabato 28 ottobre, a Lecce è stata quindi composta da un solo centrale di ruolo e da due giocatori abituati nella loro carriera a spingere sulla fascia. Molto spesso si è vista questa soluzione anche in altri lidi e spesso può rappresentare un vantaggio perché uno come Vojvoda, alle volte, può accompagnare un quinto quale Bellanova creando potenzialmente delle superiorità numeriche sulla corsia esterna. Tenendo conto della defezione fino alla prossima stagione di Schuurs e degli acciacchi di Djidji, Vojvoda braccetto di destro potrebbe diventare una costante e, come detto, potrebbe garantire delle soluzioni interessanti sulla destra. Nel corso della ripresa, va sottolineato, Vojvoda è tornato a fare il quinto dopo l'uscita di Bellanova per Zima ma intanto ha collezionato 51 minuti da braccetto che non saranno da buttare per il prosieguo della stagione.

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I cambi confermano: la rosa del Torino è adatta al 3-5-2

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Juric ha avuto quindi il coraggio di mettere in discussione alcune sue idee e ha cercato la seconda soluzione alternativa in una settimana. Questa appare la più adatta alla rosa granata. Lo dimostrano anche i cambi durante la partita. Juric ha atteso gli ultimi dieci minuti per inserire forze fresche a centrocampo. Ha potuto permettersi di togliere Ricci e Gineitis per Ilic e Tameze, che sono tutt'altro che due comprimari. Inoltre, da mezzala potrà agire anche Vlasic, una volta che sarà recuperato. E poi anche in attacco a metà ripresa ha tolto Pellegri e ha inserito Zapata, al rientro da un problemino muscolare. Insomma, ha dimostrato con le sostituzioni effettuate che un po' tutti stanno bene dentro alle briglie del 3-5-2. L'unico sul quale bisognerà ragionare sarà Radonjic, ma al momento è prematuro pensarci perché "in questo momento stiamo facendo scelte diverse", come ha detto Juric. Dal canto proprio, Roberto D'Aversa ha tentato in ogni modo di sovvertire la contesa con ben quattro cambi nei primi 17 minuti del secondo tempo (dentro Strefezza, Oudin, Piccoli e Sansone) ma il suo Lecce è stato ben imbrigliato dal Torino, che non avrà dominato come ha detto Juric al triplice fischio ma ha sicuramente sfornato una delle prestazioni più convincenti del 2023/2024.

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