La calma di Ventura, la calma del Toro

di Valentino Della Casa - Tra le tante novità emerse da questo nuovo Torino, ce n'è una che sicuramente era estranea alla piazza da molto, troppo tempo: la serenità. Quella serenità che, a mente fredda nonostante le difficoltà, ti permettere di ribaltare uno svantaggio in un campo difficilissimo come quello di Marassi, oppure di riuscire a penetrare in un fortino quasi inespugnabile come il Grosseto di ieri (l'impalcatura iperdifensivista impostata ieri da Ugolotti ha retto per oltre 70') o di saper ripartire, dopo un pareggio deludente alla prima in casa. Tutto questo sta avvenendo, e sembra una costante per questo gruppo cambiato non solo negli effettivi, ma anche nella testa.Manco a dirlo, gran parte del merito di questa metamorfosi non può che essere attribuita a Ventura, lui che ha saputo toccare le corde giuste sia con i tifosi, ad inizio stagione, (“Dobbiamo tornare a far rivivere quelle cellule granata di cui tanto si parla”), sia con gli stessi giocatori, dopo una faticosa prima giornata alla Sisport, in un Luglio più lontano che mai da ora (“Il futuro è tutto nelle vostre mani: fate vedere che voi non fallirete dove molti altri, invece, l'hanno fatto”). La ricetta? Qualche dura sgridata durante gli allenamenti, ma mai un urlo negli spogliatoi durante la partita. I rimproveri si possono fare tranquillamente senza alzare la voce: il messaggio viene recepito ugualmente, se non addirittura più efficacemente.Stupisce proprio questo da parte del mister, con giocatori talvolta ancora stupiti in positivo dal comportamento venturiano: “Riesce sempre a mantenere la calma. È rassicurante, anche quando abbiamo paura di sbagliare. Tanto se giochiamo male, ce lo fa notare lo stesso” rassicura un'autorevole fonte nello spogliatoio. Si respira un'aria nuova in Sisport: i risultati stanno premiando un duro lavoro messo in atto dalle primissime battute di questo nuovo Toro, lanciato più che mai verso un obiettivo che, comunque, va conquistato passo dopo passo.Ventura questo lo sa bene, e mantiene i piedi per terra. Un altro atteggiamento che denota grande pazienza. E in una piazza frenetica come quella di Torino, non può che essere un vero toccasana.

(Foto: M. Dreosti)