di Paolo Morelli
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La crisi e il calcio
di Paolo Morelli
Le prime avvisaglie si sono avute già nella passata estate, durante la quale i club in grado di spendere cifre consistenti si contavano...
Le prime avvisaglie si sono avute già nella passata estate, durante la quale i club in grado di spendere cifre consistenti si contavano sulle dita di una mano. Spesso poi, il prezzo di un cartellino veniva "scontato" inserendo qualche formula particolare o qualche contropartita tecnica. Ora che la crisi finanziaria si è ben affermata e sta pian piano raggiungendo anche l'economia reale (seppure gli esperti dicano ci voglia ancora un po' di tempo), anche i grandi club potrebbero restare danneggiati e condurre la prossima campagna acquisti al risparmio.
Questo significa che potremo assistere ad una proliferazione delle comproprietà e dei prestiti, ma soprattutto degli scambi. L'utilizzo delle contropartite tecniche è sempre utile per ridurre o annullare i pagamenti in denaro, ragion di più per utilizzare questa pratica nel mercato di gennaio, detto "di riparazione". Di "riparazione" perché spesso si scelgono soluzioni temporanee per arrivare fino a giugno e tamponare gli errori della campagna acquisti estiva o gli inconvenienti del campionato. Inutile spendere fior di milioni per soluzioni temporanee, soprattutto quando i milioni scarseggiano. Del resto, anche in Inghilterra non se la passano benissimo, ma oltremanica le spese in genere sono ancora più alte. Una crisi che - se non altro - potrebbe livellare le astronomiche cifre del calcio moderno.
Foto: corrieredellosport.it
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