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La denuncia di Luca Asvisio: “Ecco l’apartheid calcistico di Wolverhampton”

Focus on / Quella inglese non è stata l'accoglienza che i tifosi del Toro si aspettavano

Redazione Toro News

«Solo tifosi di casa», così recita il cartello all'ingresso del Pub inglese «The George Wallis». E' questa l'ospitalità ricevuta dai granata in trasferta a Wolverhampton nelle ultime ore. Tanto che cinque tifosi italiani, nel tentativo di ordinare un'aranciata, sono stati avvicinati dal titolare del locale con le seguenti parole: «Scusate, ma serviamo solo tifosi dei Wolves». Quello che inizialmente sembrava essere uno scherzo, è emerso che in realtà non lo fosse: i gestori del locale avrebbero servito solo i clienti della propria tifoseria. «Così è andata e la storia non è finita», ha denunciato Luca Asvisio, presidente dell’ordine dei commercialisti di Torino e presidente della Fondazione Filadelfia, in questi giorni in trasferta con suo figlio e degli amici.  Non volendo attaccare briga con i gestori del pub, il gruppo ha infine lasciato il locale: «Veramente volevamo ordinare un’aranciata, siamo andati in un locale di fronte e finalmente ci hanno servito».

Lo ha scritto oggi il Corriere Torino nel riportare la denuncia di Luca Asvisio. E come se la prima parte del racconto non fosse abbastanza, va aggiunto che quello al "The George Wallis" era destinato a non rimanere un caso isolato. Una volta giunti all'albergo il gruppo di tifosi granata ha infatti trovato la seconda spiacevole sorpresa della serata: «Un cartello, scritto in italiano precario, che indicava quattro-bar-quattro riservati ai tifosi italiani.  Gli unici dove pare non corrano rischi. Bella ospitalità, bella sportività: mi pare si possa parlare di apartheid calcistico».