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La fatica di Zaccheroni

Si fa ancora fatica, o meglio confusione, a capire se questo Toro è davvero in crescita, come asseriscono Zaccheroni e Cairo, oppure è rimasto fermo alle prestazioni degli inizi. Intanto se si vuole parlare di discontinuità...

Redazione Toro News

Si fa ancora fatica, o meglio confusione, a capire se questo Toro è davvero in crescita, come asseriscono Zaccheroni e Cairo, oppure è rimasto fermo alle prestazioni degli inizi. Intanto se si vuole parlare di discontinuità di prestazioni queste non avvengono partita per partita, bensì da un tempo all'altro. La gara più emblematica sotto questo punto di vista è stata quella contro la Lazio, con un primo tempo decoroso ed una ripresa indecente. Ma è stato anche l'unico crollo della squadra granata. Se consideriamo la crisi del Milan, sotto addirittura di un punto dai granata in classifica (con penalizzazione), che la stessa Fiorentina contro la Roma ha giocato un tempo bene e nell'altro è stata confusionaria, si intuisce che sono ancora parecchi i club che devono trovare i propri equilibri.

"Il Toro ha subito anche un pizzico di sfortuna, pur non fondamentale ai fini del risultato, ma se Fiore invece della traversa avesse incocciato sotto al palo, la partita contro il Messina avrebbe preso un andamento diverso, soprattutto l'ex viola si sarebbe sbloccato e preso gli applausi della Maratona. Il calcio come si suol dire è composto da episodi, ma può succedere di trovare sul proprio cammino le squadre nel loro massimo momento di forma, che appaiono più forti rispetto ad una loro valutazione globale e sinceramente il Messina, così come il Catania, non sono apparsi superiori ai granata. Senza fare voli pindarici, non potrebbe essere proprio quella con il Palermo la partita della svolta? Il Toro domenica può giocare il match a viso aperto, senza tatticismi, conscio che se anche ne uscirà sconfitto non succederà il finimondo, in fondo i rosanero sono la squadra più forte del momento e si può osare.

"Venendo ai singoli c'è da sottolineare la partita negativa di Oguro, tanto osannato prima quanto bistrattato ora. Non si può pretendere che il centravanti nipponico possa integrarsi subito negli schemi di Zaccheroni arrivando da realtà ben diverse, come il campionato giapponese e per soli sei mesi da quello della serie B francese. In Giappone il calcio preso a modello è quello brasiliano, fantasia e poca tattica, con le dovute differenze tecniche, proprio per questo è difficile giocare nel campionato italiano prima di conoscerne a fondo le caratteristiche. Tra le note positive c'è il solito Cioffi, forse colui che in questo momento incarna al meglio il prototipo del giocatore da Toro, ma è apparso in crescita anche Pancaro, viste le continue critiche che gli piovono addosso.

"Urge però ritrovare il miglior Abbruscato, il centravanti, sempre più sconsolato, ha bisogno di giocare dal primo minuto e se si sblocca la strada sarà nettamente in discesa, per lui e l'attacco granata. Muzzi non appare nel suo miglior momento di forma, Oguro deve ancora imparare, se non ci sono altri problemi a noi sconosciuti, forse è il caso di riproporre l'ex bomber dell'Arezzo, che fino all'anno scorso era uno degli attaccanti più pregiati sul mercato italiano.