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La fine e l’inizio

Alessandro Salvatico - Una giornata intensa come quella di ieri non si vive molti giorni, neppure in casa granata dove gli inquilini sono abituati a frequenti picchi emozionali (di cui a volte farebbero pure a meno).
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Redazione Toro News

Alessandro Salvatico - Una giornata intensa come quella di ieri non si vive molti giorni, neppure in casa granata dove gli inquilini sono abituati a frequenti picchi emozionali (di cui a volte farebbero pure a meno).E' stata una giornata che ha detto cose importanti, la prima: Bianchi e Ogbonna sono ancora il capitano e il vicecapitano del Toro. E' una notizia, sì, é pure grossa, perché non erano in molti a crederlo; e crediamo non sia retorica considerarli le due migliori operazioni di questo calciomercato estivo, crediamo non sia sbagliato esultare perché i due beniamini dei cuori granata rimarranno a casa, anziché andare a cercare fortuna altrove.E' stata una giornata, quella conclusiva del mercato, cui il Torino non si é presentato con il fiato corto come da sua memoria storica recente, e pure questa é una notizia; ha così potuto concludere con un l'altro autentico colpo (oltre a Guberti), Surraco, che alla notizia si é subito preso una bella botta di varicella, anche se qualcuno maligna che sia semplicemente una piccola dose di sfiga per abituare il soggetto all'ambiente in cui verrà calato. Perché faccia da vaccino e magari scacci la jella...Ma il 31 di Agosto ha anche evidenziato una serie di determinati atteggiamenti da parte di Urbano Cairo. Spesso al centro di critiche, motivate dagli errori ed insuccessi accumulati negli anni, il presidente granata in questo finale di mercato si é fatto decisamente rispettare, e questa é una grossa novità, per un dirigente che aveva iniziato facendosi prendere in giro dai vari Palermo di turno in sede di mercato ma pure di Lega. Nelle ultime settimane abbiamo assistito alle “sparate” tattiche sulla quotazione di Ogbonna, quindi alla risposta a De Laurentiis (“Io invce continuerò a guardare i suoi film, ma spero che li migliori perché gli ultimi facevano schifo”), e infine ieri all'atteggiamento nei confronti dell'Atalanta (“No, e non chiamatemi più”) e alla sfuriata al Vicenza (“Ci avete presi in giro. Volete fare qualcosa adesso? Troppo tardi”).Un “nuovo” Cairo? Che abbia finalmente imparato dagli sbagli? Può darsi; meglio andare con i piedi di piombo e aspettare la riprova dei fatti, ma va riconosciuto ciò che é giusto riconoscere.Senza dimenticare che ieri sera c'é stata una partita, che rischia quasi di passare in secondo piano quando invece é e rimane la cosa più importante. Una partita -senza mezzi termini- brutta. Ma se il mercato é finito, il nuovo Toro é appena iniziato. E così come si é dovuto pazientare per scoprire che Bianchi e Ogbonna sarebbero rimasti, altrettanto sarà giusto fare nei confronti della squadra di Ventura: pazientare (in questo senso, i fischi a fine partita ad un gruppo quasi nuovo e alla sua prima in casa paiono andare in direzione opposta). Pazientare, aggiungendoci po' di fiducia, che sia autentica oppure no, che ci si creda o meno; é un esercizio che fa bene alla salute del Toro.

(foto M.Dreosti)