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La Juve chiede la serie A

di Marco Liguori

La Guardia di Finanza, dopo la perquisizione svolta il 18 maggio scorso nell’ambito dell’indagine della Procura di Torino per l’ipotesi di falso in...

Redazione Toro News

di Marco Liguori

La Guardia di Finanza, dopo la perquisizione svolta il 18 maggio scorso nell’ambito dell’indagine della Procura di Torino per l’ipotesi di falso in bilancio nei confronti dell’ex amministratore delegato Antonio Giraudo e dell’ex direttore generale Luciano Moggi, è tornata a fare “visita” alla sede sociale della Juventus. La notizia è riportata nella relazione trimestrale al 30 giugno 2006 approvata venerdì scorso dal consiglio di amministrazione della società bianconera. A pagina 14 del documento informativo per il mercato borsistico si legge che «in data 9 agosto la Guardia di Finanza di Torino ha iniziato un’acquisizione documentale presso la sede sociale nell’ambito dell’inchiesta promossa dalla Procura della Repubblica di Roma relativa alla Gea World che proseguirà nelle prossime settimane». Quindi, il filone d’indagine riguarda quello della Gea World, su cui stanno indagando da alcuni mesi i pubblici ministeri Maria Cristina Palaia e Luca Palamara. I due stanno acquisendo materiale relativo alla società cosiddetta dei «figli di papà illustri» del calcio nostrano. Ma quali sono le accuse della Procura romana? A questa domanda risponde ancora il cda della Juventus nella trimestrale. «E’ pendente dinanzi alla Procura della Repubblica di Roma – si legge ancora nel documento borsistico - il procedimento penale per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla illecita concorrenza (articolo 513 bis codice penale) con riferimento alla gestione dei calciatori attraverso la società Gea World, che vede quale indagato fra gli altri l’ex amministratore e direttore generale Luciano Moggi». Nell’inchiesta risultano finora indagati anche il figlio di Luciano Moggi, Alessandro, Franco Zavaglia, Chiara Geronzi (figlia del presidente di Capitalia, Cesare), Riccardo Calleri, Tommaso Cellini, Giuseppe De Mita (figlio di Ciriaco, “notabile” della Margherita) e Davide Lippi (figlio di Marcello ex commissario tecnico della Nazionale). Come anticipato da La Padania il 29 luglio scorso, la Gea World è stata posta in liquidazione volontaria dallo scorso 1° agosto. Una mossa che cercherebbe di attenuare la posizione degli indagati su cui grava, appunto, la pesante ipotesi accusatoria dell’associazione per delinquere.

Tornando per un attimo ai guai giudiziari di casa Juve, nella trimestrale si scopre un altro particolare riguardo alle ipotesi accusatorie del Pm torinese Bruno Tinti nei confronti di Antonio Giraudo e Luciano Moggi. Oltre al falso in bilancio, ai due ex manager il magistrato ha contestato anche l’ipotetica violazione degli «articoli 2 e 8 della legge n.74/2000» che riguarda «l’emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di tali documenti». Quali potrebbero essere le operazioni tra la Gea e la Juve su cui si starebbe probabilmente indirizzando l’attenzione dei Pm romani? Una possibile risposta potrebbe essere fornita scorrendo i bilanci 2002/03, 2003/2004 e 2004/2005 della Juventus: in essi sono riportate una serie di somme elargite dal club controllato dall’Ifil (la cassaforte della famiglia Agnelli) alla Gea World e alla sua controllante (al 45%) Football Management, in cui, secondo le visure della Camera di Commercio, Alessandro Moggi è azionista di maggioranza al 60% mentre Franco Zavaglia ne possiede il restante 40%. Non essendo ancora disponbile la bozza completa del bilancio chiusosi al 30 giugno scorso non è possibile ancora conoscere le somme percepite a quella data dalla Gea World e dalla Football Management. Nel primo documento contabile si legge che «per il periodo 1° luglio 2002-30 giugno 2003 sono maturati oneri a favore della Football Management per 399,5 migliaia di euro ed a favore della Gea World per 777 migliaia di euro, a seguito dei servizi di consulenza in occasione di operazioni riguardanti la gestione dei contratti di prestazione sportiva dei calciatori e dei relativi diritti di sfruttamento dell’immagine». Il “mondo Gea” ha dunque incassato complessivamente in quella occasione oltre 1,17 milioni di euro. Nel bilancio chiuso al 30 giugno 2004 si evidenziano «oneri per 355 migliaia di euro capitalizzati a seguito dei servizi di consulenza prestati dalla Football Management in occasione di operazioni riguardanti la gestione dei contratti di prestazione sportiva dei calciatori» e «oneri per 200 migliaia capitalizzati a seguito dei servizi di consulenza prestati dalla Gea World in occasione di operazioni riguardanti la gestione dei contratti di prestazione sportiva dei calciatori. Totale incassato dall’”universo Gea” 555mila euro. Per quanto riguarda l’esercizio conclusosi al 30 giugno 2005, sono state elargiti 371,8 mila di euro alla Football Management per «servizi di consulenza in occasione di operazioni riguardante la gestione dei contratti di prestazione sportiva dei calciatori». Invece, il cda juventino ha versato alla Gea 750mila euro per la stessa motivazione. Sommando il totale incassato al 30 giugno 2005 di 1.121.800 euro ai precedenti, si nota che la “galassia Gea” ha introitato in quattro anni una cifra superiore ai 2,8 milioni.

"(articolo uscito su "La Padania" il 15/8/2006)