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La passione granata parla straniero

La conquista della promozione non ha contagiato solo i tifosi torinesi e italiani, ma sono arrivate alla nostra redazione parecchi complimenti da supporters stranieri, che vanno da Malta alla Grecia, tanti da Spagna e Scozia,...

Redazione Toro News

"La conquista della promozione non ha contagiato solo i tifosi torinesi e italiani, ma sono arrivate alla nostra redazione parecchi complimenti da supporters stranieri, che vanno da Malta alla Grecia, tanti da Spagna e Scozia, per non parlare dei paesi nordici come Svezia e Norvegia.

"Le prime congratulazioni sono arrivate da Marco Gomez di Barcellona: “Stasera sono molto, molto felice! Ho trent’anni e tifo Toro da lungo tempo (dieci anni). Ho pianto troppe volte, ma stasera le lacrime sono di felicità. Vorrei spiegare a tutto il mondo, a tutta l’Italia, che qui, a Barcellona, siamo un gruppo di spagnoli amici e amanti del Toro. La mia gioia e quella di mio fratello è incredibile. Sto ascoltando la radio e mi sento molto felice”.

"Sempre dalla Spagna ci spostiamo nella capitale, Madrid, con il gruppo musicale dei Less, che sono venuti il 4 maggio a cantare la loro splendida “Heroes de Superga”. Così il gruppo musicale, tramite il loro manager, Dani Arrnz, ha mandato il proprio inno alla gioia: “Il Toro è nel nostro cuore e il ritorno in serie A è meraviglioso. Grazie a tutta la gente granata perché con il suo sentimento e forza sono arrivati al cielo!”. Prima del difficile match di ritorno contro il Mantova sono arrivati i consigli di Sten Viktor Pettersen, tifoso granata norvegese: “Il Toro per vincere deve attaccare, la miglior difesa è proprio l’attacco, devono segnare alcuni gol per vincere. Forza, forza Toro, ti vogliamo in serie A, non il Mantova, per far felici tutti i tifosi d’Europa che trepidano per te”. Poi dicono che nel Nord Europa sono tiepidi…

"Da Malta abbiamo il commento di Ian, professore universitario di lingua italiana, uno dei primi iscritti al forum di Toronews, che celebra con queste parole la promozione: “Un'emozione incredibile. Dopo la stramaledetta andata di Mantova non ho fatto altro che pensare al ritorno. La domenica pomeriggio ho già le gambe che mi tremano. Accendo la tv qualche minuto dopo il calcio d'inizio (è un mio rituale scaramantico quando c'è il Toro in diretta tv). Il Delle Alpi è un vero Maracanà, da brividi. Il telecronista inglese di Eurosport 2 UK continua a dire che è uno spettacolo degno di una finale Champions League. Commentando le partite in notturna del Toro di quest'anno anche lui è finito per innamorarsi di questa squadra. I vari Balestwy, Nicowla, Gallow, Rowsina, Muutsi e Asbruscatow (li pronuncia proprio così) giocano e pressano ma è una partita difficile. Al colpo di testa di Nicowla, non resisto. La palla non fa in tempo nemmeno a toccare la rete che io mi butto giù dal letto, corro lungo il corridoio, esco sul balcone e con un grido preistorico sveglio l'intero vicinato. Gli ultimi 20 minuti li vivo in trance con l'espulsione di Fantini, il rigore, gli assalti dei lombardi, sembra un thriller al rallentatore. Fischio finale ed esce un altro grido, prontamente soffocato sul guanciale ormai ridotto ad una forma irriconoscibile”. Tanti anche i tifosi scozzesi, alcuni scesi fino al Delle Alpi per urlare Toro, abbiamo scelto Robert, nickname sul forum Scozia Toro: “Sono tifoso del Glasgow Rangers, ma ho iniziato a tifare Toro dal 1976, quando avevo sei anni. L’eroe di mio padre è stato Denis Law ed io ho avuto una maglietta granata sin da piccolino. Non sono ancora riuscito a vedere una partita dal vivo, ma intendo venirci il prossimo autunno e godermi un paio di match, visitando anche il Filadelfia e Superga. Ho l’attuale maglia ufficiale granata, la numero 17, la indosso tutti i sabati mattina quando gioco a calcetto”.